Decathlon apre al tamburello. Accordo con la Federazione

Storica intesa tra i responsabili Fipt e la grande catena di negozi sportivi.

in foto Flavio Ubiali vicepresidente Fipt

La notizia è trapelata durante la presentazione del Montemagno (tambass a muro), sabato sera ed è poi stata confermata ufficialmente dal presidente della Federtamburello, Edoardo Facchetti e dal vice, Flavio Ubiali, ospiti d’onore dell’evento: la «Decathlon», la grande catena di negozi sportivi inserirà ufficialmente il tamburello (anzi i tamburelli: è già stata definita una prima fornitura di 1500 pezzi) tra gli scaffali. 

Un evento a suo modo storico che sancisce l’ingresso di questo gioco tra le tante offerte di un «colosso» del marketing sportivo. «Abbiamo trovato una disponibilità da parte dei dirigenti Decathlon addirittura superiore alle aspettative» ha raccontato Ubiali, che è stato di fatto il grande «tessitore» della trattativa. «Tutto è nato - hanno spiegato Facchetti e Ubiali - da una segnalazione nei mesi scorsi che ci era stata fatta dall’allora responsabile del comitato Fipt di Alessandria, Gianni Agosto, il quale ci aveva detto che il responsabile del punto vendita di Alessandria della Decathlon era disponibile a dare spazio al nostro sport. Siamo andati a vedere e poi la trattativa è diventata più ampia e generale e abbiano dialogato direttamente con i vertici milanesi dell’azienda a Lissone». Nell’accordo sono entrate due storiche aziende produttrici di tamburelli, la «Giacopuzzi» e la «Pagani» («ma noi, correttamente - precisa Ubiali -avevamo rivolto l’invito a partecipare anche ad altri costruttori di tamburelli, che poi, per motivi diversi, non hanno aderito ma si sono riservati di farlo in futuro»). Un accordo storico e a suo modo strategico che nasce dall’esigenza di dare visibilità a prodotti destinati in primis ai giovani e giovanissimi. «Abbiamo spiegato ai responsabili Decathlon che i giocatori delle nostre squadre hanno già i loro fornitori. Il mercato può avere un grande sviluppo invece guardando ai ragazzi che praticano questo gioco nelle palestre della scuole e poi a chi lo pratica in spiaggia, il cosidetto tambeach».

Trasparenza
Una visione imprenditoriale e di promozione che mette la Federazione (e non un privato), dunque, al centro di un sistema. «Abbiamo voluto - ribadiscono Facchetti e Ubiali - che tutto avvenisse, alla luce del sole. La trasparenza è la condizione essenziale per sviluppare il nostro sport anche con finalità commerciali e questo, le aziende del tamburello, lo hanno subito capito».
Un ringraziamento da parte dei due massimi dirigenti del tamburello italiano infine alla Decathlon: «Abbiamo trovatodegli interlocutori non solo affidabili - perchè questo era più che scontato - ma veramente aperti alle novità e a tutto quello che questo nostro mondo rappresenta anche in fatto di tradizione. Certo qui si guarda in primis ai giovani e alla visibilità che questo accordo si porta dietro. Ma, per il tamburello, essere entrato da Decathlon, significa di fatto avere un nuovo importante riconoscimento, su scala nazionale».  

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