Un tutor speciale Massimo Vacchetto con Roberto Corino del «Cidimu» di Alba che nelle vesti di fisioterapista segue il Tricolore
«Fa strano» direbbe qualcuno vederli insieme. Uno (Roberto Corino) che aiuta l’altro (Massimo Vacchetto) nel centro fisioterapico «Cidimu» di Alba, a ripartire, dopo l’intervento chirurgico dell’11 dicembre per ridurre la lussazione alla spalla destra rimediata durante i Mondiali degli sferisteri in Colombia.
È che i due (otto scudetti complessivi, quattro ciascuno) , fino a qualche mese fa fieri rivali sui campi del balòn, sono ora uniti, prima ancora che dai rispettivi ruoli (Corino fisioterapista laureato all’università internazionale del Real Madrid) e Vacchetto (come «paziente») da un insolito, inaspettato «feeling» anche umano. «Roberto è stato determinante nei momenti successivi all’infortunio: era con me in Colombia e grazie alla sua professionalità ho limitato i danni nell’immediato» ribadisce Vacchetto, 24 anni. Corino, a 37 anni e con un percorso inedito da atleta (farà da spalla a Daniel Giordano a Imperia) sottolinea: «Un campione passa da percorsi a volte strani. Sarà la fase più complicata della carriera. Non per questo la peggiore, ma piuttosto stimolante. Vacchetto ha un talento straordinario e tornerà più forte di prima». Parole soavi di un campione (Corino) che la gente ricorderà a lungo come il più forte del suo tempo. Ed è suggestivo che la (ri)partenza di Massimo passi da Roberto. Come un ideale cambio di testimone: tra fuoriclasse, naturalmente.