Massimo Vacchetto in gran forma. Tutti i “segreti” di un campione

Matteo Gallo, Massimo Vacchetto con il dottor Maurizio Giacchino

Massimo Vacchetto è appena rientrato dalla Colombia, dove si sono disputati i campionati del mondo di sport sferistici in cui l’Italia non ha brillato. Troppo diverse le discipline che si praticano a livello iridato, dalla pallapugno tradizionale. Per Vacchetto (della delegazione facevano parte, tra gli altri, anche il fratello Paolo, portacolori dell’altra Araldica, quella di Spigno, il compagno di squadra Lorenzo Bolla e il padre Giorgio Vacchetto, nello staff tecnico) si profila ora un inverno di allenamenti in vista della prossima stagione, in cui difenderà il suo secondo titolo italiano consecutivo con l’Araldica, terzo di fila personale (dopo quello ad Alba di due stagioni fa) e quarto complessivo in carriera. Grandi numeri per un campione che ha solo 24 anni (classe 1993) e che per tutta la stagione è stato seguito in ogni dettaglio da uno staff di preparatori (guidato da Andrea Stroppiana) e di medici, tutti del Medical Lab di Asti. Il medico sportivo Maurizio Giacchino spiega: «La collaborazione con Vacchetto, i suoi compagni e lo staff tecnico ci ha regalato, anche quest’anno, grandi soddisfazioni. La piena adesione di Massimo ai programmi, la sua capacità di interagire in modo attivo nei confronti di tutti gli interlocutori e la grande professionalità pari solo al suo indiscusso talento, hanno reso il lavoro del Medical Lab, sicuramente agevole e stimolante. Un approccio in cui tutte le componenti dell’equipe si sono unite in un gruppo di lavoro che ha curato ogni dettaglio: dagli aspetti fisiologici e nutrizionali a quelli traumatologici, coinvolgendo preparatori atletici, fisioterapisti e riabilitatori». E il dottor Maurizio Fasano (specialista in endocrinologia), rivela alcuni segreti della preparazione: «All’inizio abbiamo fatto una valutazione della composizione corporea per valutare lo stato di salute, un’istantanea con cui ci siamo poi confrontati nei controlli successivi (mediante bioimpedenziometria e plicometria) e programmato un’agenda di controlli ematochimici durante la stagione di preparazione e poi agonistica. Abbiamo condiviso dati e valutazioni con tutto lo staff, come da tradizione consolidata al Medical Lab, contribuendo a portare l’atleta ad un’altra stagione di successi».

Da ricordare che l’Araldica Castagnole e Vacchetto hanno conquistato anche la Coppa Italia, fallendo solo l’obiettivo della Supercoppa (persa a inizio stagione per 11-9 contro l’eterno rivale, Bruno Campagno e la sua Canalese). In 55 partite ufficiali finora disputate con la Castagnolese (in due annate), Vacchetto ne ha perse solo quattro. Numeri da record che verranno celebrati nella cena dello scudetto, domani sera, dalle 20,30, al ristorante “Roma” di Castagnole Lanze con il presidente Mario Sobrino e lo sponsor Araldica, Claudio Manera. Un brindisi ad un’altra stagione da incorniciare e un 2018 che vedrà molti cambiamenti in squadra, per effetto dei nuovi punteggi voluti dalla Federazione. 

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