Campagno, lo stile dello sconfitto

«Non ho commentato perché volevo stare con i miei compagni»

La partita era appena finita. Bruno Campagno non aveva voluto parlare, chiuso nel suo dolore sportivo. Poi domenica un sms che spiega meglio di tante frasi lo stile e la classe di un campione, sia pur sconfitto. «Mi scuso se non mi sono fermato a commentare la partita. Ma ci tenevo immensamente a stare vicino ai miei compagni, a Parussa con il quale sono stato 6 anni fianco a fianco, con Oscar (Giribaldi: ndr) con il quale ho instaurato oltre al resto una bella amicizia; con Gregorio e Devalle mezzi parenti, compagni di squadra, ma soprattutto amici cari. In quel momento ero travolto dalle emozioni...» Parole belle, intense. Lo stato d’animo di un fuoriclasse che esce sconfitto dal campo per tre «15» di differenza in due partite: un’inezia. Perchè il duello con Vacchetto proseguirà e illuminerà a lungo i cieli di Langa. E verrà ancora il tempo di Bruno, un gentleman sul campo e nella vita. Chapeau!

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