La sfida scudetto contro Campagno verrà preceduta dal lancio dei parà dell’Esercito sullo sferisterio
Il lancio dei paracadutisti del Centro sportivo Esercito, l’esibizione degli sbandieratori dell’Asta del Palio di Asti, il brindisi con l’Asti Secco «Araldica»: c’è tutto per assicurare un contorno di spettacolo degno di un grande evento. Ma oggi, nella prima finale scudetto della pallapugno (14,30 a Castagnole Lanze) tutto dipenderà da «quei due», Massimo Vacchetto (Araldica), 24 anni e Bruno Campagno (Torronalba Canalese) , 27 e dalle rispettive squadre
Vacchetto, lei arriva all’appuntamento dopo aver eliminato Dutto senza problemi in semifinale e aver chiuso in testa anche la regular season. Se la matematica non è un’opinione, è lei il favorito d’obbligo?
«La prendo solo come una battuta. Nello sport non c’è nulla di matematico e tantomeno può esserci una logica dei numeri in una sfida contro uno come Bruno. Dovremo stare concentrati e temo che dovremo soffrire fino all’ultimo 15. Vedremo che cosa dirà il campo...»
Ma ora va a caccia del quarto scudetto...
«Sono andato in finale la prima volta nel 2011 ad Alba: battuto in due partite da Campagno. Avevo 18 anni. L’anno dopo ho vinto il titolo con un doppio 11-9 contro Bruno. Nel 2013 sono uscito in semifinale contro Corino; tre anni fa Campagno mi ha battuto alla “bella” a Dogliani: 11-7. Nel 2015 ho fatto mio il secondo scudetto: 11-8 ad Alba e 11-3 a Canale, sempre contro Bruno. E l’anno scorso, con l’Araldica, mi sono preso il terzo titolo, battendo Raviola a Castagnole 11-6 e a Cuneo 11-9»
Non male per uno che ha solo 24 anni....
«Diciamo che non mi lamento. Ma nello sport il passato conta relativamente: se vinci sei un dio, se perdi incominciano a dire, come minimo, che non sei poi tutto quel fenomeno che sembri. Ma un atleta sa che tutto questo fa parte del gioco».
Con Bruno vi siete parlati in questi giorni?
«Ci siamo trovati due volte ad Alba nello stesso giorno per un’intervista televisiva prima e poi, casualmente, sullo stesso campo di atletica ad Alba dove ci alleniamo per rifinire una parte della preparazione. Ci siamo detti che a quel punto potevamo chiudere a cena insieme. Ma anche in questo caso è stata solo una battuta...»
In tribuna oggi ci sarà anche il presidente federale, l’ex ministro Enrico Costa. Lei e Campagno siete stati polemici con la Federazione per il caso punteggi...
«Costa è un presidente che rappresenta benissimo il nostro movimento. Siamo stati critici, è vero, ma questo non cambia la considerazione personale nei suoi riguardi. Spero che oggi si diverta alla partita. E con lui tutti gli spettatori. Anche se per noi conta solo vincere».