Cocino: “Vogliamo più equilibrio, non indebolire Campagno e Vacchetto”.
in foto Fabrizio Cocino dirigente federale e patron 958 Santero S. Stefano Belbo
Non condivido nulla di quello che lei ha scritto nella vicenda dei punteggi nel balòn. Troppo sbilanciato a favore di quei due, Vacchetto e Campagno». Fabrizio Cocino, «patron» della 958 Santero Manzo di Santo Stefano Belbo e consigliere federale, è uno dei dirigenti di lungo corso della pallapugno.
E non nasconde la sua irritazione per il commento sulla querelle che oppone i due più grandi giocatori attuali a chi ha stilato le graduatorie per la composizione delle squadre nel campionato di A 2018.
Cocino, perchè è così critico con Vacchetto e Campagno e con chi ne sottoscrive le ragioni? In fondo i due hanno solo chiesto di cambiare le regole per rilanciare il movimento....
«Ma perchè hanno aspettato a farlo a cose fatte? In Federazione ci sono anche i rappresentanti dei giocatori, liberamente eletti dagli atleti. Perchè allora nessuno ha sollevato eccezioni prima e i due si sono “svegliati” a cose fatte? Mi sembra che le loro motivazioni siano molto di parte. Ma non voglio fare polemiche con loro, voglio solo dire una cosa...»
Dica?
«Le nuove regole sono state fatte per livellare le squadre. È sempre avvenuto così anche ai tempi di Berruti e Bertola. Perchè non provare almeno un anno, invece di protestare?».
Resta il fatto che l’interesse per il torneo di A, in fatto di pubblico, sia pericolosamente sceso ai minimi storici...
«Ma lei pensa che in Federazione viviamo su Marte? Sappiamo quali sono i problemi e stiamo cercando di ridare impulso al torneo anche con una rimodellazione dei punteggi. E poi la Federazione, con il presidente, Enrico Costa, ha lavorato e sta lavorando duramente a tutti i livelli, in primis tra i giovani, per far crescere nuovi talenti. Noi vogliamo che tutti siano coinvolti, con pari dignità. Se però qualcuno vuole fare un torneo di Super Lega o andare a fare esibizioni, prego, si accomodi...»
Ma con questo sistema di punteggi si indeboliscono nettamente le squadre di Vacchetto e Campagno. È come se alla Juventus restasse solo Dybala con un gruppo di giovani o al Napoli Maertens con un pugno di promesse.. Lo spettacolo non ne guadagna...
«Non possiamo paragonare il calcio alla pallapugno. Li ci sono logiche anche di business diverse. E il nostro è uno sport dove il singolo battitore fa la differenza: quando c’è troppo squilibrio bisogna cercare di rimettere le cose a posto. E poi...»
Poi?
«Bisogna avere rispetto di tutti quelli che lavorano in questo mondo: società, tecnici, dirigenti, gli stessi altri capitani e giocatori. Non servono gli ultimatum. E anche voi giornalisti, quando scrivete, siate più imparziali...»
Lo sa che non siamo d’accordo?
«Certo e per questo gliel’ho detto. Anche a nome dei tanti che la pensano come me...»