“Giorni difficili, ma devo ringraziare anche i miei rivali”
Bruno Campagno (Torronalba Canalese), 3 volte Tricolore
«Dal 5 agosto, da quando mi sono infortunato contro Vacchetto, non ho fatto altro che pensare di rientrare in fretta. Temevo di aver di nuovo buttato via la stagione, come nel 2016. Invece eccomi qua, pronto per la sfida di domani a Ceva, contro il mio rivale più forte, sempre il solito, Max Vacchetto e l’Araldica di Castagnole Lanze.
Bruno Campagno, 27 anni, tre volte Tricolore di balòn come il suo avversario, non è tipo da grandi sorrisi. Ma adesso, passata la paura, guarda con ottimismo a questa partita,anzi La Partita, che domani sera vuole vincere con la sua Torronalba Canalese.
Campagno, bentornato al tavolo per la Coppa....E lo scudetto....
«Grazie, ma non è stato facile. All’inizio, dopo lo stop, ho pensato che c’entrasse anche un po’ la iella. Poi, dopo gli accertamenti del medico sportivo Maurizio Giacchino, del Medical Lab di Asti, ho ricominciato la preparazione con il mio fisioterapista di fiducia, Daniele Giacosa. Prima i “macchinari” per riparare il danno al muscolo, poi un allenamento blando, poi, via via sempre più intenso....»
Non le sono mai venuti «cattivi pensieri”?
«Nella testa di un atleta infortunato passano tanti pensieri, ma io ho sempre pensato che l’infortunio ti rende più forte, almeno mentalmente».
Questa partita, da calendario, si sarebbe dovuta giocare a fine agosto, quando lei era ancora infortunato...
«E’ vero e ora, se posso dire la mia, è perchè la data è stata spostata grazie alla decisione dell’Araldica, dei suoi dirigenti, dello stesso Vacchetto, di spostare la data del confronto a domani».
Grande fair play, non crede?
«Glielo dico con franchezza: è un gesto che non era facile da fare. Come ho detto prima può capitare che un atleta debba rinunciare anche all’Olimpiade per un infortunio. E mica spostano l’Olimpiade...Diciamo che questo gesto dell’Araldica è stato prima di tutto un atto d’amore verso la pallapugno. Che finale sarebbe stata dovendo schierare noi una riserva?»
Siamo alle «solite»: il balòn vive sul vostro duello, come prima su quello tra Bertola e Berruti. Un dualismo che da un lato fa bene a questo sport, ma, dall’altro, dimostra un certo «impoverimento» a livello di protagonisti veri, per rendere più varie e imprevedibili le sfide...
«Nei giorni scorsi io, Vacchetto e il terzino del Bubbio Michele Vincenti abbiamo chiesto di incontrare il presidente federale Enrico Costa e altri dirigenti per chiedergli lumi sul meccanismo che regola i futuri punteggi».
Che cosa «contestate»?
«Di fatto vogliono indebolire le nostre squadre (mia e di Massimo) a favore di altre, ma non si capisce neppure di chi. ma, dico io, siamo sicuri che questo faccia il bene dello spettacolo e che non ci siano altri sistemi per rendere più equilibrate tante sfide?»
Un’alleanza di intenti che ha a suo modo del clamoroso....
«Ma se non difendiamo noi il nostro prestigio e i nostri interessi - che credo collimino (almeno in parte con quellii che chiedono di vedere lo spettacolo nel balòn - chi lo fa?»
E domani sera?
«Torneremo rivali. Ho già detto quello che pensavo sulla sportività dell’Araldica, ma anche in questa finale noi non faremo sconti a nessuno. Se loro vogliono la Coppa dovranno sudarsela, anche se non sono ovviamente ancora al top della condizione. Ma non cerco scuse: io mi sento pronto».