Nelle Langhe la trattoria che celebra la pallapugno

 
A Torresina un’osteria ultra centenaria piena di cimeli del balon: “Le pareti raccontano la storia di questo sport”

Nell’aria c’è un delizioso profumo di arrosto. E la cameriera passa veloce con una zuppiera colma di ravioli al plin. «Qui è come mangiare in casa», dice un cliente, seduto a uno dei tavoli, con una maxi porzione nel piatto, bianco e semplice come quelli dei corredi d’una volta. È l’ora di pranzo, ma nella trattoria Mollo c’è una calma quasi casalinga. La gente sale a mangiare numerosa, in settimana come di sabato e domenica, fin lassù, sulla Langa, a Torresina. Una microcomunità di una sessantina di abitanti. 

Da Mollo una particolarità c’è: la passione per la pallapugno, che la famiglia dimostra esibendo intere pareti del locale coperte di fotografie, vicino alla macchinetta del caffè e al bancone. Quelle dei vincitori degli scudetti, dal primo all’ultimo, dei vari campioni e di chi, fra i Mollo, si è fasciato il polso ed è sceso nello sferisterio. In un’altra sala, sempre sui muri foderati di legno scuro, ci sono i gagliardetti vinti durante i tornei di «balon» che, fino agli Anni Settanta, si disputavano nelle piazze langarole. Dal drappo giallo conquistato a Igliano nel 1928 alla bandiera rossa ottenuta a Marsaglia nel 1931. Per fare solo qualche esempio che Cesare Mollo, il «patriarca», mostra con orgoglio. 

 «Abbiamo esposto decine di foto - conferma il papà di Guido e Bruno, che è il motore della trattoria -. Noi giocavamo quando la disciplina si chiamava ancora pallone elastico e quindi ci siamo appassionati, al punto da collezionare le immagini di tutti i vincitori dei titoli di serie A. Dalle immagini dei campioni in bianco e nero a Vacchetto e Campagno. Dai mitici ricacci di Berutti e Bertola alle quadrette del passato, da Giuliano Bellanti allo storico Balestra, ad Aicardi». Strette di mano, posizioni di gioco, quadrette complete con i dirigenti: in bianco e nero o a colori, di ogni dimensione, lì c’è tutta la storia del «balon». 

Un brindisi con un buon rosso, davanti ai trofei, non guasta, mentre dalla cucina continuano a uscire i piatti preparati dalla moglie e nella sala, tra un tavolo e l’altro, si conversa in piemontese. «Le ricette sono quelle di casa - precisa Cesare -. Ci produciamo tutto noi, tranne carne e formaggi». 

L’atmosfera popolare e un po’ vintage è rafforzata, accanto a una fila di trofei e coppe, dalla presenza di un jukebox stile Anni Settanta, che conserva ancora qualche disco. 

«La prima trattoria Mollo risale al 1876 - racconta Celestino Ricca, ex sindaco di Torresina -. Siamo sicuri perché una volta in Comune avevamo tracciato l’albero genealogico. E abbiamo anche scoperto che un’antenata degli attuali proprietari, nel Novecento, è stata la “tata” di alcuni Savoia. Infatti nel ristorante sono appesi ritratti della famiglia sabauda». 

Cesare non gioca più, per l’età. Ma a un «salto» allo sferisterio e una discussione su chi andrà a vincere all’«11» non intende rinunciare. 

Tweet

Dona al sito Tambass.org
E dai, offrimi un calice di vino!
Siate generosi, per favore

Meteo

giweather joomla module

Facebook Slider Likebox

Login

Facebook Slider Likebox

Questo sito utilizza cookie, anche di terze parti, per personalizzare i contenuti. Per informazioni o negare il consenso a tutti o ad alcuni cookie leggi la nostra Cookie Policy Chiudendo questo banner, scorrendo questa pagina o cliccando su qualunque suo elemento acconsenti all'uso dei cookie. Per maggiori informazioni sui Cookies e su come disabilitarli, potete visitare la nostra pagina di privacy policy.

  Accetto i Cookie da parte di questo sito.