Che peccato. C’era tanta gente, giovedì sera a Monastero Bormida. Lo sferisterio gremito, i colori di una sera magica, in Val Bormida.

E c’era, soprattutto, l’attesa delle grandi occasioni, quelle che muovono il «popolo» degli appassionati della pallapugno, «migranti» da una collina all’altra, da una vallata del Tanaro o del Bormida a un bricco di Langa. 
Tutto era bello, anche la prospettiva di gustare, al bar dello sferisterio, gli gnocchi al pesto con i dolci della Valle: specialità proposte dalla società che organizzava la sfida, il Bubbio Bioecoshop, fresco di certezza matematica per i playoff scudetto a sei, nel massimo campionato di balòn. Forse è anche questo, chissà, che ha «impedito» a Roberto Corino, il leader di questa squadra e ai suoi compagni di esprimersi come sanno. Eppure in palio c’era il terzo posto e di fronte avevano il Cuneo di Federico Raviola che occupano quel posto. L’occasione era ghiotta: Corino poteva scalzare il giovane rivale, mettersi davanti a tutti e dietro, soltanto, ai due «grandi» (Campagno e Max Vacchetto, il primo e il secondo che domani sera si ritroveranno di fronte a Castagnole Lanze). 
Parliamo all’imperfetto di questa partita di Monastero, imperfetta anche nello svolgimento per i padroni di casa. Imprecisi, soprattutto Corino, con tanti palloni volati fuori, oltre la rete. L’unico perfetto è stato Raviola, con i suoi: bravissimo a riprendersi, dopo un periodo buio, legato anche ai problemi dell’infiammazione alla mano destra, quella del «pugno». E il risultato è la logica conseguenza di questa lunga premessa: 11-4 per Raviola. Giusto. Peccato solo per lo spettacolo che non c’è stato.