Il dialogo Costa-Facchetti per rilanciare gli sferisteri e l’importanza degli sponsor

Enrico Costa, ministro monregalese della Repubblica (Famiglia e Affari regionali) e presidente della Federazione italiana pallapugno e Edoardo Facchetti, bresciano, neo eletto al timone della Federazione tamburello, si sono incontrati per la prima volta venerdì nel convegno (affollatissimo) al «Cascinone» Araldica, diventato una sorta di «manifesto» comune per il rilancio degli sport sferistici. 

La sintonia (e la simpatia) tra i due è parsa subito immediata e lascia ben sperare per il futuro di entrambe le discipline, che se non sono «gemelle» sono almeno «cugine». Costa e Facchetti hanno il dono di parlare chiaro: il ministro, ovviamente più esperto di «contatti romani» può diventare l’apripista ideale per un confronto anche istituzionale aperto con i vertici del Coni. Non a caso, alla fine del convegno, c’è stata una chiacchierata telefonica a tre con il numero uno del Comitato olimpico nazionale italiano, Giovanni Malagò, che ha dimostrato nei fatti di essere un grande leader dello sport italiano. 
Ed è già pronto l’invito ad un convegno (Claudio Manera, il «signor Araldica» si è detto subito disponibile ad ospitarlo) per un confronto pubblico tra Costa-Facchetti e il presidente Coni. Un fermento che fa bene a tutto il movimento delle discipline sferistiche e che certo verrà ripreso, in chiave di analisi, anche dopodomani, giovedì, al ristorante «La Grotta» di Asti, dove Facchetti sarà l’ospite d’onore della serata Panathlon dedicata al tamburello.
A questo punto, però, giova insistere anche su uno dei punti (concordi) emerso dalla discussione all’Araldica: quello di «fare squadra» anche con gli sponsor. Costa ha detto che vorrebbe istituire una commissione marketing ad hoc, mentre Facchetti ha spiegato che nel tamburello esiste già, ma probabilmente non ha raggiunto gli scopi finora auspicati. 
Comunque sia questi sport vivono soprattutto, in gran parte, del contributo di privati (oltrechè del volontariato) e imprenditori come Manera, disposti a investire sul territorio, dovrebbero indurre i dirigenti federali ad una riflessione più ampia. All’Araldica sono tra l’altro intervenuti un rappresentante della «Gai» (macchine per l’enologia di Ceresole d’Alba) e Maria Grazia Malatesta, responsabile marketing della «Verallia» di Dego (Savona) terzo produttore mondiale di bottiglie e vasi per il settore alimentare, che sostengono le due società pallonistiche di serie A dell’Araldica. Stiamo parlando di aziende di assoluta eccellenza e il fatto che stiano riversando interessi e attenzione su questi mondi lascia ben sperare anche per tutto il movimnento. Ma bisogna lavorare perchè non restino troppo soli, squadre, società e, appunto, sponsor.

Gran finale del summit balon-pallapugno al relais il Cascinone Araldica di Castel Rocchero (Asti) con tradizione ed innovazione. Il senatore Adriano Icardi memoria storica della sferistica (sotto) e gli sponsor Verallia e Gai stimolati dalla verve di Franco Binello (in copertina)

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