Il tamburello che verrà

LE PROSPETTIVE FUTURE. I buoni propositi del neopresidente Fipt. Edoardo Facchetti indica la strada. "Più equilibrio tecnico e largo ai giovani". "Divario eccessivo tra una squadra e l'altra, potremmo ridurre la A da 12 a 10 club. Le gare durano troppo? Falso problema".

LE PAROLE: "La questione più importante ora è la coesione tra le società. Voltiamo pagina e pensiamo esclusivamente al bene di questo sport".

"Da tempo si parla di lunghezze eccessive delle partite. Ma i dati dicono che un match dura in media meno di due ore".

Il presidente provinciale Rizzi. "Il tamburello giovanile deve essere praticato anche su campi e superfici attualmente non consentiti".

- Il nuovo presidente della Fipt (Federazione italiana palla tamburello), Edoardo Facchetti, eletto sabato scorso, in qualità di allenatore ha avuto trascorsi anche nel campionato mantovano di serie A. "Agli esordi della mia carriera - dice - il presidente del Castellaro, Arturo Danieli, mi ha chiesto di allenare una squadra molto giovane: è stata per me una grande opportunità. in quei due anni ho imparato tantissimo. L'apoteosi, poi, nel 2012 a Medole, in occasione del Centenario".

Presidente, com'è la salute del tamburello?

"Ci sono diverse cose da far ripartire, iniziando però dalle persone. Ma credo che in questo momento la questione più importante sia quello della coesione, dell'unione tra le società. Bisogna voltare pagina e pensare esclusivamente al bene del gioco che amiamo, appunto, il tamburello".

Alcuni dirigenti di società e frequentatori dei campi dicono che il gioco vada velocizzato, reso più spettacolare, lei cosa ne pensa?

"Si tratta di un annoso problema che si trascina da anni e anni. I dati ci dicono che una gara, in media, dura meno di due ore, mentre alcune gare non più di due in campionato possono arrivare a oltre quattro ore. Ma in queste quattro ore la qualità del gioco è talmente alta che nessuno spettatore se ne va prima dell'ultimo quindici. La questione piuttosto è un'altra".

Dica. 

"Dobbiamo fare in modo che non ci sia troppo squilibrio tecnico tra una squadra e l'altra, perché alcune gare gare poco più di un'ora. Non è semplice, ma dobbiamo provarci. Si può pensare di ridurre il numero di squadre di serie A, da dodici a dieci. E' una considerazione per i giovani. Naturalmente ci vorrà tutto un quadriennio e anche una sperimentazione".

Su queste tematiche, il presidente provinciale Giancarlo Rizzi sostiene che bisogna ripartire dalla base. Credo che il tamburello giovanile possa essere praticato anche su campi e superfici attualmente non consentite. Così dovrebbe essere più facile per i ragazzi delle scuole, che pure frequentano numerosi i nostri corsi, continuare a giocare a tamburello anche a casa, anche contro un muro, per dire. Ci vuole molta elasticità in questa fase. A Mantova abbiamo 17 società, a Verona che è il doppio di Mantova, ve ne sono 24. Non siamo più così indietro.

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