Intervista al candidato consigliere federale Andrea Fiorini

La parola al vice presidente federale Andrea Fiorini, giocatore e direttore tecnico del Sabbionara maschile e femminile, quest'ultimo fresco di conferma sul trono d'Europa

Il tamburello nazionale sta vivendo un momento particolare. Dopo circa 40 anni, l’attuale presidente Emilio Crosato lascerà la guida della federazione. Sabato, le elezioni federali stabiliranno se il nuovo presidente sarà Edoardo Facchetti o Nada Vallone. A prescindere da questi aspetti, non mancano certo le problematiche e le cose da migliorare. Abbiamo fatto lacune considerazioni generali con Andrea Fiorini, attuale vice presidente della federazione, una persona che conosce la federazione e tutte le sue problematiche. 

Se dovessi fare un bilancio, come definiresti il quadriennio olimpico appena concluso?

E' un bilancio tutto sommato positivo nel quale la Federazione ha implementato le sue attività con manifestazioni anche a carattere internazionale, mantenendo nel contempo l'impianto tradizionale dell'attività nazionale. Dal punto di vista economico, considerato il momento difficile che stiamo attraversando, credo sia un buon risultato quello di chiudere il bilancio senza perdite.
Certamente in qualche campo, come ad esempio il marketing e la comunicazione si poteva fare di più, ma saranno obbiettivi raggiungibili dal Consiglio Federale entrante

A tuo giudizio quali saranno le priorità del prossimo presidente e consiglio federale?

Innanzitutto, voglio ringraziare il Presidente uscente Emilio Crosato per quanto ha fatto in tanti anni a capo della Federazione alla quale ha dedicato energia, passione ed entusiasmo.
Come priorità per il Presidente e il   Consiglio entranti vedo al primo punto una necessaria presa d'atto della reale situazione attuale che richiederà giustamente del tempo.
 A seguire, direi che la composizione delle varie Commissioni sono la garanzia necessaria sia per  l'attività sia per il futuro del nostro sport. Una partita importante dovrà essere giocata anche col CONI centrale per capire quale futuro ci verrà riservato. 
Voglio dare un augurio al nuovo Presidente e al consiglio, sappiano portare ed ascoltare idee nuove, ma sappiano pure ascoltare chi in Federazione c'è già stato e che sicuramente potrà portare in dote la propria esperienza nella convinzione che non servono rivoluzioni estemporanee al nostro sport.

Una delle problematiche maggiori è la durata di alcune partite troppo lunghe? Secondo te è il caso di intervenire e rivedere qualcosa?

Piacerebbe anche a me vedere partite bellissime con durata massima di 3 ore, ma in questi anni non ho trovato una soluzione.
Diciamo che un dialogo costante con le varie componenti ed una sperimentazione costante delle novità proposte potrebbe nel tempo migliorare la situazione magari osando di più di quello che si è fatto finora.

Si dice spesso che il tamburello è uno sport minore.   Secondo te che cosa si deve fare per farlo crescere ulteriormente?

Da anni stiamo assistendo ad una riduzione delle società e quindi sarebbe già un successo bloccare questo trend soprattutto nelle zone tradizionali.
Ci sono però dei settori come l'indoor o il tambeach che possono crescere ed espandersi e qui si potrebbero indirizzare dei progetti mirati.
Voglio però ricordare che la crescita del nostro sport ha una sola via d'accesso che si chiama implementazione dei settori giovanili  e qui entrano tutte le componenti della Federazione ad iniziare da una politica premiante da parte della Federazione stessa passando al lavoro dei Comitati per finire con le Società e solo tutti insieme, condividendo e dialogando, si potranno ottenere dei risultati.

Cosa ti ha convinto a ricandidarti?

Sicuramente la passione, ma anche l'orgoglio ed il senso di appartenenza a questa Federazione sono stimoli importanti, soprattutto in un momento di grande cambiamento, rappresentato dal dopo Crosato, ho ritenuto    opportuno esserci per rappresentare quello fatto fino ad ora consapevole però che bisogna voltare pagina ed iniziare un nuovo percorso con persone nuove.

Certamente la condivisione della mia candidatura con i Comitati di Trento e Verona e le rispettive società hanno avuto la loro importanza in questa decisione perchè, non bisogna dimenticare, negli ultimi anni tante manifestazioni sono state fatte su questi territori grazie allo sforzo delle società, senza ovviamente nulla togliere a quanto fatto da altri territori.
In tutto questo, devo dire che fin da subito ho lavorato perchè si presentasse un candidato unico alla Presidenza ritenendo fondamentale che il movimento fosse tutto unito evitando possibili fratture che precludessero il lavoro futuro poi però le cose sono andate diversamente come tutti ben sappiamo.
In seguito sono stato contattato da Facchetti del quale ho avuto modo di apprezzare la serietà e la cortesia ed ho assistito alla presentazione in Trentino del suo programma che rappresenta una buona base sulla quale discutere e lavorare.
Perché alla fine non ci sono ricette magiche che risolvono i problemi del nostro sport, ma soltanto dialogo, buonsenso e passione.

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