Corino chiama a raccolta il Bubbio. “Scudetto? Voglio andare fino in fondo”

Il vecchio campione e la sua nuova società. Con l’ex maglia Roberto Corino 36 anni vestirà quest’anno la casacca del Bubbio

Roberto Corino, che a maggio compirà 37 anni, è un atleta consapevole di essere arrivato all’ultima fase di una già straordinaria carriera: 4 scudetti (Santo Stefano Belbo 2003; Alba 2006; Dogliani 2007; Ricca d’Alba 2008), oltre a manciate di trofei: dalle Coppe Italia alle Supercoppe, passando per vittorie iridate ed europee con la Nazionale negli sport sferistici. 
Fase finale della carriera, ma non alla fine. Lo ha fatto intuire a Bubbio, durante la cena di presentazione della squadra al ristorante del «Castello» (gestione rinnovata, un gioiellino del mangiar bene incastonato nel paese vecchio). Patron Gianpaolo Bianchi, il presidente Roberto Roveta, gli sponsor (a cominciare da Giuseppe Migliora, l’ingegnere della Bioecoshop a Bruno Rostagno della Valbormida), al tecnico Giulio Ghigliazza, a dirigenti e tifosi, si coccolavano il vecchio campione. Un atleta arrivato nella piena maturità della vita. Due lauree: Scienze motorie e quella in Fisioterapia nella prestigiosissima e un po’ esclusiva Università del Real Madrid. E ora impegnato in un progetto professionale importante: domani (alle 17,30) verrà inaugurato ad Alba, dove vive, il nuovo centro medico-fisioterapico «Cidimu», in corso Coppino 32. Una struttura all’avanguardia di cui Corino sarà uno dei principali referenti. 

Leader naturale
Ma la pallapugno resta al centro dei suoi pensieri: lo si capisce da come gestisce i rapporti con i compagni, la spalla Umberto Drocco e i fedelissimi terzini Stefano Boffa e Michele Vincenti (che lui definisce «la coppia più forte della serie A» sotto rete) e da come è subito entrato in sintonia con la sua nuova società. Corino non è uno di tante parole ed è (anche giustamente) cauto a parlare con i giornalisti. 

Modello Federer
È abituato a dare spazio ai fatti e - soprattutto - ha l’orgoglio e la stoffa del fuoriclasse. Gli si deve per questo tutto il rispetto e l’attenzione che merita uno come lui che ha scritto pagine importanti nella storia della pallapugno. Poi, verso fine serata, dopo uno scambio di battute con quel vecchio «pirata» degli sferisteri che si chiama Italo Gola, arriva un’ammissione quasi sussurrata: «Sono pronto alla sfida, voglio arrivare fino in fondo». Non è una dichiarazione azzardata: Corino ha negli occhi la luce della determinazione. È un asso capace di tutto, come quel tennista, Roger Federer, che Corino (da grande uomo di sport) ammira e che come lui ha deciso di stupire ancora. Buon campionato, Bubbio. 

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