Intervista alla candidata alla presidenza Fipt Nada Vallone

Si avvicina l’undici febbraio, una giornata molto importante per il tamburello dal punto di vista "politico- istituzionale". La lunga presidenza di Emilio Crosato, dopo quarant’anni sta giungendo al termine. In corsa per sostituirlo, l’ex segretaria generale della Fipt Nada Vallone, dimessasi dall’incarico e Edoardo Facchetti, ex direttore tecnico del Medole e del Cavaion, squadre che con la sua bravura e determinazione ha portato alla conquista dello scudetto.  Nada Vallone in questa sua intervista illustra i punti del suo programma. 

Nel caso diventassi presidente della federazione, quali sarebbero le priorità dove si deve intervenire subito?

Per organizzare la Federazione è necessario prima di tutto individuare delle priorità. Andando nel  concreto, direi che è necessario fare quanto segue.

Completare la composizione del Consiglio Federale con la nomina del Segretario Generale;

Assegnare ai consiglieri eletti deleghe sulle Commissioni, (commissione tecnica federale, commissione attività giovanile, commissione tecnica arbitrale e commissione studi), come previsto dallo Statuto, e nominare i componenti delle stesse, dando più ampio respiro possibile anche alla rappresentatività territoriale (si lavora per la Federazione, non si rappresenta solo se stessi, ma anche un importante "collegamento" tra gli organi, gli organismi centrali, il territorio e le società).

Vanno inoltre  nominati i tecnici delle nazionali open, indoor e giovanili. In seguito, sono da  individuare dei gruppi di lavoro per le diverse problematiche, da quelle tecniche legate al gioco a quelle della formazione (dirigenti, tecnici, arbitri, docenti scolastici) alla periodizzazione degli allenamenti delle Nazionali. Si devono inoltre organizzare le risorse umane e gli uffici. 

È evidente che anche la Federazione deve tutto al volontariato che caratterizza il mondo delle associazioni sportive, sul quale sarà necessario poter contare per poter ripartire.

Nel medio termine, si deve convocare un’assemblea straordinaria per le modifiche statutarie e del regolamento organico. Si deve far crescere crescere la base associativa e rinforzare il Territorio.

Obiettivo per la fine del quadriennio: una Federazione più solida.

Si chiude un quadriennio olimpico? Se dovessi fare un bilancio, come lo definiresti e perché?

Dal punto di vista sportivo, direi eccezionale. Il Tamburello italiano ha vinto di tutto e di più. Siamo campioni europei open e indoor, anche giovanili indoor, siamo campioni mondiali, sia open che indoor. Certo, vedrei bene una sorta di "Casa Italia", ma bisognerà fare i conti con il bilancio.

Per quanto riguarda l'aspetto economico-finanziario infatti si era partiti nel 2013 con grandi difficoltà che sono comunque state superate.

Iniziative come quella della lotteria, le vedrei bene se le risorse, i "premi", fossero riversati nel nostro stesso mondo: ad esempio: 1 premio 20 pernottamenti per una settimana in strutture convenzionate, dove poter organizzare campus giovanili, kit sportivi, buoni benzina, forniture di tamburelli etc...

Si è detto più volte che bisogna andare nelle scuole e far conoscere il tamburello nelle sue varie specialità? Come ti muoverai per affrontare al meglio questa problematica?

Sarebbe bello avere il "piano perfetto" per agire dappertutto nello stesso modo: di fatto ogni territorio ha le sue peculiarità e risponde quindi in modo differente. L'ideale sarebbe lavorare in sinergia. Per fare questo si deve recuperare dal territorio una mappatura e conoscenza delle modalità  degli interventi realizzati finora nelle scuole;

E’opportuno  riprendere i contatti diretti con il Miur e il Coni, l'ISF (International Sport school Federation) e non da ultimi con gli Enti di Promozione sportiva. 

È importante darsi degli obiettivi e condividerli non solo in Consiglio e con le Commissioni, ma anche con il territorio e le società.  Da qui ad un paio di anni, dovremo essere in condizione di essere presenti almeno in tutti i capoluoghi di regione.

Il tamburello sui quotidiani non ha certo grande visibilità. La federazione in passato aveva un suo addetto stampa, questa figura adesso non c'è più? Se sarai eletta, come sarà l'ufficio stampa della federazione

Posso assicurare che altre Federazioni, ci "invidiano" proprio per la visibilità sulla carta stampata e ci prendono come esempio. 

In realtà, ci sono persone che già si adoperano per fare questo agendo spontaneamente e separatamente, per conto proprio. Sarebbe bello poter valorizzare il loro impegno per un sempre più organico servizio di comunicazione della federazione (mi riferisco sia ad articoli che a filmati ed immagini).

Non dimentichiamoci poi che attraverso le università e i corsi della Scuola dello Sport Nazionale del CONI di Management dello sport e di comunicazione, potremmo anche offrire la possibilità a degli stagisti di fare esperienza, rilasciando loro crediti formativi. Figure come quelle del "Social Media Manager" sono oggi fondamentali per stare al passo con i tempi. La comunicazione viaggia anche - e tanto - sul web e noi dobbiamo navigare cavalcando l'onda, sempre!

Molte volte si dice che le partite sono troppo lunghe e questo certo non incentiva le persone ad avvicinarsi al tamburello. Come hai in mente di risolvere questo aspetto? Si vedranno ancora partite di 5-6 ore?

Come più volte affermato, sarà necessario fare riflessioni e valutazioni ponderate per apportare interventi tecnici, che saranno proposti da chi, più di me, ne ha le competenze.

Un tema questo molto sentito, ma che da solo non risolverà certo i problemi della Federazione.

Se sarai eletta, quale sarà la tua squadra (consiglio federale e tutte le varie commissioni, giovanile, tecnica, arbitrale)

Non conto su una "mia squadra", ma su una collegiale partecipazione alla vita della Federazione.

Le elezioni, il voto, non devono essere merce di scambio per occupare posti o ricevere incarichi. La nuova Federazione raccoglierà disponibilità, partendo dalla volontà di partecipare e sarà questa la sua ricchezza.

In base alle relazioni programmatiche verrà assegnato alle Commissioni un budget che utilizzeranno autonomamente, di cui risponderanno e che documenteranno periodicamente.

Non dimentichiamoci poi, ed è per questo che per gestire una Federazione ritengo ci sia bisogno di pensare ampliando l'ottica a 360 gradi che il Coni, la nostra istituzione sportiva di riferimento, sta cambiando, il mondo dello sport italiano, con il recente Ministero dello Sport, sta cambiando. La politica si fa a Roma ed è indispensabile esserci, sempre, tutti i giorni.

Mi perdonerai infine se mi sono permessa una declinazione al femminile delle domande.  Non perché "donna" e basta, ma una Federazione con una presidenza al femminile rappresenterebbe un valore aggiunto, tanto nel panorama sportivo nazionale che europeo, e accrescerebbe il valore di un cambiamento, anche culturale.

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