“Tamburello ad un bivio. Ora servono nuove idee”

Candidati Alessandra De Vincenzi (atleti) e Riccardo Bonando (dirigenti) in corsa per entrare nel Consiglio federale.

De Vincenzi e Bonando: “Con Facchetti cambierà il vento”

 «Il tamburello ci piace così com’è. Non distruggiamo il passato, ma guardiamo al futuro con nuove idee, stimoli e progetti». Entusiasmo e determinazione. I programmi arriveranno in seguito. Alessandra De Vincenzi e Riccardo Bonando hanno presentato a Calliano la propria candidatura al consiglio Federtamburello. I due soli nomi piemontesi nella «squadra» guidata da Edoardo Facchetti, aspirante erede di Emilio Crosato. Poltrona che il presidentissimo lascerà ma alla quale concorre pure Nada Vallone, autosospesa dalla segreteria romana Fipt per lanciare la volata che si deciderà l’11 febbraio. La monalese De Vincenzi, 39 anni giocatrice e allenatrice della Nazionale in rosa campione mondiale, è consigliere uscente occupandosi del settore femminile e del muro. «Quattro anni impegnativi in cui spero di aver dato il mio contributo. Esperienza che mi ha regalato tante esperienze che vorrei ripetere». Non tutto ha funzionato. «Ho sposato il nuovo progetto perché vorrei una Federazione che ascolta e condivide con le società le decisioni, che non devono essere dogmi. Si può migliorare senza stravolgere, non cancellando quanto è stato fatto ma sapendo che il lavoro che ci aspetta è molto» ammette la candidata in quota atleti. Tesseramento, costi, empasse politico e marketing. Solo alcuni dei temi accennati. «Non è pensabile che una squadra di C per un torneo regionale spenda non meno di 1500 euro. Sia che arrivi prima o ultima. Enormità per piccole realtà» rimarca De Vincenzi «facevo parte della commissione marketing che non si è mai riunita. Dobbiamo riuscire a vendere, senza svendere, il prodotto tamburello. Penso ad un main sponsor per la A». C’è poi il muro. «Realtà autonoma a volte distante dalla Federazione, che dovrebbe riavvicinarsi collaborando per far conoscere questa specialità oltre i confini del Monferrato. Perché non pensare ad una Supercoppa sotto forma di evento in Toscana, senza però che i costi di una trasferta impegnativa siano solo a carico delle società» conclude De Vincenzi.

Bandiera del territorio
«Il tamburello non è identificabile come semplice sport, bensì è un tutt’uno con la comunità. Ne fa parte della storia e tradizione e in esso si identifica» incalza Bonando, atleta del Sabbionara in A e dirigente del Gabiano e proprio in quota dirigenti avanza la candidatura dopo due anni alla commissione tecnica. «Tamburello come bene da salvaguardare e far rivivere come eccellenza del territorio con la Fipt che dovrebbe essere di aiuto, offrendo più opportunità ai giovani. Ravvivare la passione che cova sotto la cenere portando eventi come la Coppa Italia o Supercoppa in zone dove la disciplina fatica a riemergere» spiega il candidato. Obiettivo è costruire società che siano in grado di supportare i campioni che allevano e si affermano, seguendone l’ascesa senza che questi siano costretti ad emigrare. «Questa non è una lista quanto un gruppo nato dal lavoro condotto negli ultimi due anni dai Comitati regionali del Nord Italia». Lo ha ribadito Roberto Gino, confermato numero uno piemontese, rimarcando che «si tratta di persone che in gran parte hanno già maturato esperienza in seno a Federtamburello»

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