Emilio Crosato, una lunga storia di azione e passione

Cari Presidenti, cari Giocatori e Tecnici delle Società affiliate, cari Dirigenti e Arbitri,

a tutti Voi rivolgo, nel momento in cui lascio la Presidenza Federale - ma questo avverrà ufficialmente l’11 febbraio 2017 - perché non intendo ricandidarmi in occasione della prossima Assemblea Federale, un sentito ed affettuoso ringraziamento.

Ho trascorso nel nostro mondo, fatto di persone, di entusiasmo, di condivisione, di impegno, di lealtà, di regole da scrivere ed osservare, di obiettivi da raggiungere, oltre 50 anni: prima come Presidente (dal 1966) e giocatore della Ennio Guerra di Castellaro e poi come Presidente della Commissione Tecnica della Federtamburello (dal 1971) ed infine come Presidente Federale (dal novembre 1977).

Nei giorni scorsi il Presidente del CONI, Giovanni Malagò, ha voluto ricordare la mia Presidenza di quasi 40 anni “un record non facilmente superabile”, rivolgendomi un “doveroso tributo ed un ringraziamento da parte di tutto il mondo sportivo per il servizio dato a tutto il movimento sportivo italiano ed al Comitato Olimpico Nazionale”.

Ricordo la lettera che scrissi, appena eletto, a tutte le società l’8 dicembre 1977 di cui non pochi spunti conservano ancor oggi una grande attualità:

“Un saluto rivolgo ai rappresentanti della stampa ai quali chiedo collaborazione e comprensione pur nella consapevolezza che soprattutto alla Federazione spetta il compito di conferire loro più forza per chiedere più spazi e maggiore presenza del Tamburello sui mezzi di informazione.
Un invito mi preme di rivolgere ai dirigenti delle società: quello di dedicare una parte del bilancio sociale e del loro tempo alle attività formative dei giovani perché questo sarà l’investimento più redditizio per il nostro Sport.

Nessuno si illuda. Il cammino è ancora lungo ed irto di difficoltà.
Non esistono formule miracolistiche o magiche per un salto di qualità dalla sera alla mattina e più che sperare nelle compiacenze degli altri dobbiamo rimboccarci le maniche e credere in noi stessi. La crisi generale che investe il nostro Paese, gli stessi interventi legislativi coinvolgono anche la nostra attività; mentre pensiamo al Tamburello del domani non dobbiamo dimenticare che abbiamo il dovere di tenere in vita quello di oggi.
Perché il mio ed il vostro impegno possano dare buoni risultati, bisogna lavorare in serenità e con l’apporto della leale e costruttiva collaborazione di tutti ...”.

Lascio oggi, a distanza di 39 anni, una Federazione comunque forte con una immagine molto positiva, apprezzata, che occupa una posizione di tutto rispetto nel contesto sportivo italiano, nonostante alcuni dirigenti di comitato abbiano operato negli ultimi due anni per dipingerla in modo soltanto negativo, anche sulla Stampa, ignorando di far parte di una organizzazione sportiva in cui ciascuno, nel proprio ruolo e con i propri compiti, deve operare per il bene comune.

Mi è presente ogni fase di questo lungo cammino fatto con Voi di cui voglio ricordare alcuni momenti ed alcuni fatti:

  • -  gli anni’70, con il picco delle società affiliate( 291 nel 1977, di cui 66 a Verona, 39 a Trento, 44 ad Asti, 38 a Bergamo, 30 a Mantova, 9 a Brescia... con i Comitati Provinciali, a cui spetta il compito statutario di promuovere la costituzione e l’affiliazione delle società alla Federazione, estremamente attivi e dinamici) ed una attività giovanile via via proposta dalle Società ed in costante crescita;

  • -  l’introduzione del Tamburello in tutta plastica e la sua utilizzazione in ogni manifestazione - tamburello omologato all’inizio degli anni ‘70, su decisione della CTF di cui ero Presidente - è stata una pietra miliare per lo sviluppo del nostro sport con l’utilizzazione di un attrezzo a basso costo e con disponibilità praticamente illimitata;

  • -  gli anni ’80, segnati dall’infausta Assemblea di Rimini e dalla scissione con la nascita della FIGT affiliata ad un Ente di Promozione Sportiva, e gli sforzi poi compiuti dal 1986 al 1993 per ricomporre il movimento tamburellistico, dopo che alcune province (Bergamo, Asti e Verona) avevano appunto promosso la scissione del tamburello, guidate da alcuni dirigenti ancor oggi attivi ed onnipresenti;

-  gli anni ’90 e 2000 con lo straordinario successo ottenuto nella scuola (oltre 1000 scuole iscritte ai Giochi Sportivi Studenteschi - 3° sport di squadra più praticato nelle scuole italiane).

La scuola, uno straordinario veicolo promozionale di enormi potenzialità ma non sufficientemente utilizzato dalle nostre Società e dai nostri Organi periferici.

Abbiamo cercato di dare, in questo lungo periodo, cittadinanza a tutte le specialità della nostra disciplina, partendo dal tradizionale open (libero e muro) e arrivando all’indoor e al tambeach, inseriti già 35 anni fa tra le attività federali.

Abbiamo dato spazio a tutte le realtà territoriali dove si pratica il tamburello garantendo pari dignità ad ogni Società affiliata, in qualsiasi parte d’Italia operasse. 

Per quanto riguarda l’attività internazionale un tempo si disputavano soltanto incontri amichevoli Italia-Francia: oggi circa 20 nazioni praticano Tamburello ad alto livello e partecipano alle competizioni europee e mondiali indette dalla Federazione Internazionale, fondata dalla Federtamburello a Sanremo il 25 ottobre 1987 insieme alla Federazione Francese.

La dimensione internazionale è fondamentale.

L’Italia è leader indiscusso, faro a livello mondiale:

-  Campione del mondo e di Europa Open e Indoor, maschile e femminile, in carica;

-  Campione d’Europa Indoor Giovanile nel 2016;

-  Coppa Europa conquistata dalle Squadre di Club Italiane sia nell’indoor che nell’open, maschile e femminile, nel 2016.

Vi ricordo che un quarto dei contributi CONI viene erogato per l’attività internazionale.

E’ doveroso a questo punto ringraziare anche le Società, gli Enti Pubblici, gli Organismi Periferici, gli Sponsor che in questi anni hanno offerto la loro indispensabile collaborazione per l’organizzazione di eventi nazionali ed internazionali.

Mi preme anche ricordare la nascita e la crescita notevole delle attività formative e didattiche rivolte sia ai tecnici delle società che ai docenti della scuola (migliaia sono stati formati dall’apposita Commissione Ricerca, Studi e Formazione presieduta per anni, ed anche in questo quadriennio, da Quinto Leonardi, e dalla Commissione Scuola, che deve fare i conti in questo periodo con normative del Ministero della Pubblica Istruzione che non facilitano l’inserimento e la pratica delle discipline sportive nella scuola) ed inoltre le attività di studio e di ricerca.

Tra l’altro, a giorni, sarà disponibile la Guida Tecnica ristampata dalla Scuola dello Sport del CONI.

Abbiamo riportato a pareggio il bilancio federale nel 2015 e 2016, dopo aver subito da parte del CONI pesantissimi tagli nei contributi (dai 416mila euro erogati nel 2011 si è passati infatti ai 219.778 del 2016).

Certo, il mancato riconoscimento a Federazione Sportiva Nazionale, un obiettivo a lungo perseguito ma non raggiunto, pur avendo i requisiti, con pretestuose motivazioni via via accampate dal CONI, è stata una pagina non positiva per la Federazione. 

Nel momento in cui presenterete le candidature, pensate a persone appassionate, disinteressate, che abbiano a cuore tutto il mondo del tamburello, dalle squadre di serie A open a quelle di serie inferiori, dall’attività giovanile a quella scolastica, dai campionati indoor a quelli di tambeach, perché ogni specialità è “nobile” in qualsiasi parte d’Italia venga praticata, che non abbiano orizzonti limitati e siano ripiegati solo sull’oggi, che sappiano relazionarsi con il CONI, le Istituzioni, i Media, gli Enti di Promozione Sportiva.

Non delegate ad altri le Vostre scelte e l’elezione dei candidati per la Presidenza ed il Consiglio Federale.

Siate Voi i protagonisti del futuro delle Vostre società e della Federazione.

Diffidate di chi propone o avvalla ricette miracolistiche per il nostro sport, che Vi parla della competenza di super-esperti, di trasformazioni epocali, di palingenesi. NATURA NON FACIT SALTUS.

Abbiate sempre presente la nostra storia, la nostra cultura, le nostre radici, il nostro passato.

Sono stato eletto nell’ultima assemblea del 2013 con il 98% dei voti delle Società, dei Tecnici, degli Atleti - quasi tutti gli aventi diritto a voto - sulla base di un programma presentato che abbiamo realizzato in questo quadriennio con l’apporto e la collaborazione di centinaia di dirigenti, dai Consiglieri Federali, alle Commissioni, agli Organismi Tecnici Nazionali, dalla Stampa ai Comitati e Delegati e con il disinteressato aiuto di molti di Voi.

A Voi consegno una eredità di passione, di risultati, di regolamenti condivisi ed approvati, di realizzazioni organizzative che sicuramente riuscirete a conservare ed accrescere. Sono certo che la nostra Federazione saprà rinnovarsi nella tradizione, conservando la sua identità senza stravolgerla, i suoi valori tipici degli Sport Tradizionali, peraltro offuscati nell’ultimo periodo da azioni, da iniziative, messe in atto da alcuni comitati, onorando la sua storia, le sue conquiste, la sua serietà e la sua immagine più che positiva nel panorama sportivo italiano e internazionale.

Ringrazio per la collaborazione ed il sostegno accordatami durante la mia lunga Presidenza tutto il mondo del Tamburello ed inoltre le Istituzioni, a partire dai Presidenti del CONI che si sono via via succeduti (Franco Carraro, Arrigo Gattai, Mario Pescante, Bruno Grandi, Gianni Petrucci, Giovanni Malagò), dai Ministri e Sottosegretari con delega allo Sport, ai Parlamentari “amici” del tamburello, al collega, ora Ministro, Enrico Costa, Presidente della Pallapugno, a cui in tutti questi anni mi sono rivolto per un riconoscimento pieno del nostro Sport e che mi hanno sostenuto e incoraggiato dimostrandomi la loro stima, agli Enti di Promozione Sportiva con i quali già dagli anni ‘80 (Presidente Gianni Usvardi) abbiamo stipulato convenzioni per una reciproca collaborazione. 

Una particolare gratitudine rivolgo poi al Consiglio Federale, al Segretario Generale (Nada Vallone) e a tutto l’altro personale (Cristina, Giovanni, Maurizio, Marco), ai Revisori dei Conti, ai Comitati e Delegati Regionali e Provinciali, alle Commissioni Federali, agli Organi di Giustizia, alla Stampa, in particolare ad Alessandro Tiberti, voce del Tamburello in RAI da oltre 10 anni, agli Operatori televisivi ed ai Fotografi, agli Atleti, agli Allenatori delle Squadre Nazionali e a tutti coloro che non ci sono più con i quali abbiamo scritto insieme tante pagine del nostro Sport.

Ricordo infine anche la mia famiglia che mi è sempre stata vicina in questo lungo cammino pur sapendo che molto del tempo dedicato al Tamburello sarebbe stato sottratto a loro.

Grazie ancora, Emilio Crosato 

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