Trascinati alla vittoria da Max Vacchetto, più forte anche dei crampi.
Il ministro Enrico Costa presidente Fipap premia Vacchetto e i neo campioni d’Italia castagnolesi
E’ stata una lunga festa quella di sabato per la conquista del primo scudetto di serie A, da parte dell’Araldica Castagnole Lanze. Gli appassionati del balon, con in testa il presidente Mario Sobrino, già al termine della partita a Cuneo avevano dato libero sfogo alla loro incontenibile gioia prima che la carovana di pullman e auto facesse il suo rientro in paese, mentre via sms tutti si davano appuntamento in piazza Giovannone per festeggiare l’arrivo della squadra.
Una serata che si concludeva con la cena nel ristorante Roma, con ospiti i giocatori con i famigliari, dirigenti, il vice sindaco Giorgio Brezzo. Con loro la famiglia di Claudio Manera, direttore dell’Araldica, a cui è andato un caloroso ringraziamento di cui si è fatto interprete il presidente Sobrino «per aver favorito, prima, il ritorno della nostra squadra in A e, dopo, per aver portato a giocare qui un campione come Massimo Vacchetto». Il presidente ha anche annunciato che presto inizieranno alcuni lavori di potenziamento dei servizi nello sferisterio, mentre spera che il Comune possa completare il parcheggio. Dal tesoriere Guido Rosso è invece arrivata la notizia che la società ha devoluto mille euro per i terremotati di Norcia.
I commenti
Sabato, al termine della partita, Massimo Vacchetto è corso ad abbracciare Yehia El Kara che, con la valigia già pronta, si preparava a partire per Dubai. Commenta il capitano: «Questa per me è stata un’annata difficilissima, iniziata con un infortunio muscolare, proseguita con l’infortunio alla mano e conclusasi con i crampi. Abbiamo passato mille vicissitudini, ma grazie alla squadra che è restata sempre unita e al prezioso lavoro del nostro dt Gianni Rigo che ha saputo in ogni occasione trovare le parole giuste per motivarci , siamo riusciti a portare a casa questo scudetto che a un certo punto pareva irraggiungibile». Da parte sua El Kara non ha saputo trattenere l’emozione del momento: «Sono anche in ritardo per andare all’aeroporto, allora vi saluto tutti. Oggi è stata una sofferenza infinita, ma abbiamo meritato di vincere per lo spirito di squadra, ma onore agli avversari per la loro correttezza». Chiosa il dt Gianni Rigo: « Provo emozione per il primo scudetto da dt. Oggi abbiamo fatto una partenza bella, dopo gli avversari hanno imposto il loro gioco e noi abbiamo sofferto. La squadra ha, però, meritato questo scudetto».
Il saluto di Re
Simone Re era alla sua ultima partita nel ruolo di centrale nella formazione dell’Araldica: «La mia è stata un’esperienza bellissima, giocando con grandi campioni ho imparato tante cose e penso di aver dato il mio modesto contributo per la conquista di questo scudetto. Peccato dover lasciare questo ambiente in cui mi sono trovato molto bene » . Precisa subito Claudio Manera: «Purtroppo il monte punti fissato per la A non ci consente la conferma, come avremmo voluto, di Re. Ma il suo non è un addio, bensì un arrivederci perché appena possibile tornerà a giocare nell’Araldica». Dice Lorenzo Bolla che nel 2017 giocherà ancora con Vacchetto: « Oggi stava andando tutto bene, poi sono arrivati i crampi di Max e siamo andati in difficoltà. Ma il nostro capitano ha capito che bisognava battere al largo e alla fine ce l’abbiamo fatta».
I due rivali Vacchetto e il cuneese Raviola
Quei tre titoli italiani di Vacchetto (di Aldo Scavino)
Massimo Vacchetto il giorno dopo. «Riemerso» dai festeggiamenti per lo scudetto della pallapugno il ventitreenne neocampione d’Italia è proiettato verso il futuro. «Prima di tutto devo fare i conti con l’Università, mettermi in pari con le lezioni e affrontare gli esami. Poi un po’ di vacanza, perché è dal 28 dicembre dello scorso anno che non mi fermo. Quindi si ripartirà con la preparazione invernale; starò ancora a Castagnole Lanze, un ambiente ideale».
Con tre scudetti Vacchetto ha raggiunto nell’albo d’oro del balon Bellanti e Campagno; prossimo obiettivo quota 4 dove lo attendono Fuseri, Ricca, Aicardi, Sciorella, Corino e Danna. «Per uno sportivo - ha detto Max - è fondamentale avere traguardi ambiziosi. Quest’anno è stato difficile ripetersi, la sfortuna ci ha bersagliati con i due infortuni e con i crampi della finale. Ce l’abbiamo fatta grazie alla determinazione di tutta la squadra. Non abbiamo mai rallentato. L’annata è stata veramente dura, quindi lo scudetto è particolarmente esaltante. Eravamo fra i favoriti, ma riconquistare il titolo non è mai facile. Adesso, dopo una breve pausa, il cammino riprende» . L’appuntamento è col quarto titolo.