Carlo Campia, primo da destra in piedi con il Castellero
Tamburello e mondo del lavoro in lutto alla notizia della morte di Carlo Campia 77 anni, imprenditore nel settore del legno e sportivo che colorò con il massimo titolo tricolore Castellero ed Antignano. Vasto cordoglio che accomuna Asti, dove l’uomo risiedeva con la moglie Rita Scaiola, Baldichieri dove ha sede la ditta Campia Imballaggi e Cortandone dove domani verrà dato l’estremo saluto.
L’imprenditore
Carlo Campia fino all’ultimo è stato al timone della Campia Imballaggi, con sede lungo la statale 10 per Torino. Una realtà fondata dal padre Pietro, falegname con prima bottega in corso Casale ad Asti. Con un’esperienza lunga oltre un secolo oggi è un’azienda leader nella produzione di casse e cassoni industriali e nella vendita di materiali da imballaggio. Impegno nel lavoro che Carlo Campia non aveva mai smesso affiancando la figlia Ornella nella conduzione dell’azienda.
Lo sportivo
Ci sono poi le piazze sportive che Campia hanno avuto modo di apprezzare nel ruolo di tecnico capace e dirigente illuminato di una disciplina di cui l’uomo era profondamente appassionato. Nella stagione 1989 il suo approdo a Castellero con in campo Aldo «Cerot» Marello e fu subito scudetto. «Forse non tutti i campioni erano presenti al nostro torneo ma la risposta del pubblico era entusiasta. Vi era una media di 500 spettatori nel nuovo campo creato alle porte del paese» ricorda Marello. Campia collaborò anche con il Monale per tornare a vincere ad Antignano, nel 1995 altro titolo italiano che sarebbe stato pure l’ultimo dell’esperienza della Figt.
Il funerale si celebrerà lunedì, alle 15,30, nella chiesa parrocchiale di Cortandone dove stasera, alle 20,30, verrà recitato il rosario.
Carlo Campia il primo da destra in piedi con il Libertas Antignano 1996.