Dibattito al Tuit for Eataly della famiglia Ferrando con il numero uno federale ed il vice Pierangelo Beretta
Mondiali, europei open e indoor colorati d’Azzurro e poi bilanci in ordine per una Federazione che si appresta a festeggiare in autunno 90 anni. Tuttavia non tutti i conti paiono tornare nel mondo del tamburello. Una spaccatura forte, tra vertice nazionale e la base piemontese, confermata lunedì sera nell’incontro a «Tuit Eataly» di Asti in cui Emilio Crosato, presidente uscente e deciso a non più ricandidarsi dopo 39 anni di regno, ha voluto confrontarsi con le società di Astigiano ed Alessandrino .
«Tradito lo statuto»
Una ventina hanno risposto all’invito. L’obiettivo dichiarato di Crosato: «Fare chiarezza e richiamare all’ordine per comportamenti tenuti da alcuni presidenti di comitati provinciali che hanno tradito l’imparzialità di statuto e codice di comportamento del Coni, promuovendo e sponsorizzando nuove candidature per le prossime elezioni».
Le critiche
«Prendo atto di quanto contestato, ma ribadisco che in tre anni e mezzo non c’è stata praticamente comunicazione. Tanto è vero che non c’è neppure analogia nei numeri delle società affiliate» ha esordito Giovanni Agosto, numero uno del Comitato alessandrino. E Mimmo Basso, presidente provinciale di Asti, ha ribadito: «Non si può dialogare con chi non vuole farlo. Anni fa era stato chiesto un incontro con la Federazione ma a quella istanza non è mai stato dato seguito. C’è stato un progressivo e forte distacco con la realtà del territorio». «Come è possibile pensare di essere credibili e seri quando una società telefona chiedendo il rinvio di una gara ufficiale di serie A perché priva di due giocatori. A noi è accaduto anche questo poche ore prima del fischio d’inizio» ha lamentato Claudio Bavazzano, presidente del Cremolino, unica società piemontese nel massimo campionato open. «Non so se per distacco o disinteresse ma accade che campionati nazionali femminili non vedano la regolare disputa di tutti gli incontri, senza informazione» gli ha fatto eco Fabio Forno del Tigliole.
«Gestione oculata»
«Nessuno nega le difficoltà così come il calo delle società, frutto anche della crisi - ha replicato Crosato - se nel 2013 erano 220 oggi non superano le 180 (20 nell’Astigiano). Ma restano i risultati sul campo con le vittorie nei mondiali indoor e open, i successi dell’europeo indoor. Risultati che fanno distinguere la nostra federazione, inserita tra le 19 discipline associate a cui il Coni in questi anni ha dato pesanti sforbiciate ai contributi. Se nel 2011 arrivavano risorse per 417 mila euro nel 2016 si è fermati a 198 mila, meno di dama, bridge e biliardo essendo mutati i criteri distributivi. Nonostante questo l’attività è andata avanti ed anzi il deficit di 80 mila euro del bilancio 2013 è stato ripianato nel 2015, chiuso con un avanzo di 11 mila euro».
Corsa al voto
E’ così iniziata la campagna elettorale. Corsa che salvo novità dell’ultima ora sarà un testa a testa tra il bergamasco Pierangelo Beretta, attuale vice presidente Federtamburello, ed Edoardo Facchetti, campione bresciano ora tecnico del Cavaion Monte (Vr). «Pur considerando concluso il mio compito - ha commentato Crosato - ho speranza per il futuro con l’invito ad unire le forze e lavorare non solo per il quotidiano ma avere obiettivi in prospettiva, altrimenti il rischio è di non riuscire a sopravvivere».
Con l'occasione della riunione informativa con le società di Asti ed Alessandria il presidente Crosato è stato ospite del Castello di Frassinello gestito dai tamburellisti Emiliano e Sara de Bortoli. Opportunità propizia per fare il punto e dare impulso al costituendo Museo della sferistica nei locali della fiabesca dimora scolpita nel tufo.
Dopo il grande ristoratore Diego della Pesa giunto al castello in modo fortuito un altro castellarese ad apprezzare la bellezza del territorio e la cultura dell'accoglienza monferrina.