BUSSOLENGO L’imprenditore aveva 82 anni. Arrivò a guidare mille dipendenti con il grande polo calzaturiero
Imprenditoria bussolenghese in lutto: è morto a 82 anni Giancarlo Vassanelli, industriale calzaturiero. I funerali si terranno domani alle 15.30, nella chiesa parrocchiale di Santa Maria Maggiore. Il suo nome è legato alla stagione dell’industria calzaturiera che, negli anni ’60 e ’70, fece di Bussolengo un polo produttivo di grandezza nazionale. Figlio del cavaliere del lavoro Pietro Vassanelli, che aveva dato vita ad un primo calzaturificio in via Montresor, vicino all’ex cinema Capitol, Giancarlo era entrato anche lui nell’azienda di famiglia coi fratelli Luigi, Elio e Mario e la sorella Maria Pia che aveva dato il nome all’azienda.
Dalla sede bussolenghese, negli anni del boom industriale, il calzaturificio Maria Pia si è ingrandito a tal punto che fu progettata e realizzata una nuova sede in località Piazzilli di Cavaion Veronese. I dati di allora sono veramente impressionanti: mille dipendenti e una produzione che ha raggiunto picchi di circa 35mila paia di scarpe al giorno. Agli inizi degli anni ’90 la crisi del settore calzaturiero ha intaccato la produzione a Bussolengo e molte industrie sono state costrette a delocalizzare o a chiudere, sorte che toccò anche all’azienda dei fratelli Vassanelli.
Giancarlo fu molto attivo nell’associazionismo del paese: era stato presidente dell’associazione tamburello A.T. Maria Pia, che vinse qualche campionato italiano, e animò per una decina d’anni lo storico Carneal de Bussolengo. D’animo molto generoso, è intervenuto in molte situazioni di difficoltà senza apparire. Molti i viaggi in Africa, in Uganda e in Kenya nelle missioni comboniane, sostenute dal padre Pietro. «È un altro pezzo di storia di Bussolengo che se ne va e che lascia in tutti un vuoto incolmabile», commenta il figlio Enrico, a nome di tutta la famiglia.