Al Cereta manca solo la ciliegina da mettere sulla stagione storica

Dopo la promozione in serie A e la vittoria del titolo di B  sabato la Supercoppa. Luigi Bertagna "giudica" gli eroi biancorossi 

Mancherebbe solo la ciliegina sulla torta: sabato (29 settembre) alle 15 a Travagliato (Brescia) il Cereta, fresco campione di serie B di tamburello, sfiderà il Bonate Sopra per la Supercoppa di categoria. Proprio quel Bonate Sopra che a inizio estate ha estromesso la squadra mantovana dalla passerella delle finali di Coppa Italia in terra mantovana. «Ci puntiamo molto alla Supercoppa - afferma Luigi Bertagna, uomo simbolo del "miracolo" Cereta -. Vogliamo chiudere in bellezza con una sfida che ha un valore doppio di rivincita contro chi ci ha eliminato».

Dovesse andare male, resterebbe comunque una stagione eccezionale, con la storica promozione in serie A solo due anni dopo il salto dalla C alla cadetteria. «E in B - puntualizza Bertagna - in 50 anni di storia il Cereta c’era stato solo un anno nel 1974». Doverosa quindi la personale passerella dei protagonisti della cavalcata vincente che annovera due figli e un fratello.

Lorenzo Bertagna. «Il battitore bombardiere. Tra i pochissimi fondocampisti in Italia che fa ace in battuta con una palla velocissima».

Enrico Bertagna. «Il mezzovolo che si adatta a ogni ruolo. Grinta da vendere».

Michele Pettenati. «Il fondocampista regista della squadra, il metronomo che detta i tempi».

Diego Bertagna. «Il jolly. La riserva sempre pronta: quando entra è subito efficace, non ha bisogno di tempo per entrare in partita».

Giorgio Stefanoni. «La fantasia. Sia come giocatore che come persona. Un terzino che si inventa letteralmente il quindici».

Luca Sorio. «Il Joker che tiene su il morale della squadra. Terzino non eccezionale quanto a tecnica ma unico per il morale» .

Adolfo Negri. «Lo psicologo. Entrato come supporto, si è rivelato decisivo per la sua calma».

Angelo Carpani. «Il dt storico che guida la squadra con il supporto del sottoscritto».

Senza dimenticare Emanuela Ferri, moglie di Luigi e mamma di Lorenzo ed Enrico: «Segretaria e, soprattutto, responsabile del Terzo tempo» chiosa il marito. 

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