Dellavalle: “Con il Chiusano siamo andati oltre ogni previsione”

PROTAGONISTA DELLA PROMOZIONE. Riccardo Dellavalle in azione

Una stagione storica pur non avendo centrato l’obiettivo. La matricola è diventata reginetta così il Chiusano che puntava alla salvezza si ritrova promosso nel massimo campionato di tamburello open. «Ma l’obiettivo era quello della conferma della categoria ed invece siamo andati oltre. Oltre qualsiasi iniziale previsione. In fondo si trattava di un gruppo giovane alla sua prima esperienza in B» esordisce così Ricky Dellavalle il chiusanese più vincente di sempre con quindici scudetti conquistati assieme al «gemello» di fondocampo Andrea Petroselli. Entrambi protagonisti, col secondo quasi sempre schierato sul rettandolo, di una promozione che farà di Chiusano il più piccolo centro mai approdato in A. 

Un record strappato ai vicini del Cinaglio.
«In fondo per noi è la prima promozione in carriera. Finora avevo avuto solo quelle a scuola ma mai sul campo complice una carriera iniziata a 13 anni direttamente in B» chiosa Dellavalle. Allo stesso modo Petroselli ha festeggiato dopo i tanti titoli assoluti anch’egli la prima promozione visto che lui era passato dalla serie D direttamente alla A. 

Bella avventura «made in Chiusano».
«Tutto ha avuto inizio nel campionato 2014 affrontato nella C a muro. Grazie ad una deroga questo gruppo allora under 14 si è potuto affacciare al tamburello dei grandi. Poi il campionato successivo vinto nella D open, due stagioni in C e l’ultima in B con la prossima in A. 

Un unicum nella scena del tamburello nazionale”. C’è un segreto?
«Le indubbie qualità tecniche dei singoli ma anche sportive e psicologiche di un gruppo cresciuto assieme e con il tamburello. Sempre stimolati da tecnici e dirigenti alzando di volta in volta l’asticella fino a quella massima, raggiungendola. Accanto a loro l’esperienza sono state fondamentali gli apporti di Paolo Cardona nei primi due anni, poi nel 2017 sono arrivato anch’io e quest’anno il preziosissimo apporto di Andrea. Esperienza ed entusiasmo sono stati un mix vincente come anche il Cereta, altro quintetto promosso e vincitore del titolo». 

Stagione trionfale ma senza trofei
«C’è il rammarico per un’impresa che però non porta nomi sull’albo d’oro che il paese di Chiusano avrebbe certamente meritato. Ci auguriamo comunque di aver regalato ai nostri concittadini una grande emozione. Considero lo scudetto solo quello di A ma mi sarebbe piaciuto fregiarmi del titolo. Peccato sabato per una finale in cui la lotteria del tie-break ci ha detto veramente male. Trampolini già fatali anche nella semifinale di Coppa Italia». 

Stagione storica curiosamente iniziata con una sconfitta (con l’Arcene) e terminata con un k.o. che alla fine sono stati cinque a fronte però di diciassette successi.
«A parte l’esordio negativo siamo partiti bene. Fondamentale è stata la programmazione che ci ha permesso di farci trovare pronti subito e poi crescere progressivamente durante una stagione lunga e impegnativa, anche mentalmente». 

Un 2019 certamente in A.
«Stiamo già lavorando in quell’ottica assieme al presidente Clementino Boracco ed al dirigente Giorgio Valle. Potenzialmente con il sistema punteggi potremmo anche ingaggiare un top player, ma seriamente si deve chiudere il budget di una stagione che avrà spese doppie rispetto all’ultima. E sul campo è giusto che scendano i giocatori che la A hanno conquistato e meritato». 
Dunque tutti confermati a Chiusano con Andrea Petroselli, Francesco Tanino, Matthieu Dellavalle, Filippo Martinetto e Lorenzo Petrini con Daniel Dellavalle, Paolo Cardona e Ricky Dellavalle.

 

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