Serie A e B: chi sale chi scende

SALE L'ATTESA PER LA SFIDA SCUDETTO CASTELLARO - CAVAION. TUTTO IL RESTO E' NOIA

Questa settimana il titolo potrebbe essere “cosa sale”, perchè la prima cosa che viene spontaneo nominare non è una squadra ovvero un insieme di giocatori, ma una cosa astratta ovvero l'attesa, per la precisione l'attesa al grande match Castellaro – Cavaion. Come era facilmente pronosticabile alla vigilia le due squadre arrivano alla “sfida scudetto” imbattute e quindi a punteggio pieno. Il Castellaro nella scorsa stagione ha perso solo contro il Cavaion, il Cavaion non perde dal 2016, quando fu sconfitto solo dal Castellaro. Negli ultimi due anni sostanziale equilibrio, 2016 vittorie solo del Castellaro, nel 2017, vittorie solo del Cavaion, per quanto riguarda il 2018 si saprà qualcosa domenica prossima. 

SABBIONARA:

Facendo tornare la nostra rubrica alla normalità, fra le squadre che meritano un plauso questa settimana è da menzionare il Sabbionara che domenica ha disputato una prestazione convincente e ottenuto la seconda vittoria consecutiva. Sei punti nelle ultime due gare di campionato e la classifica torna a sorridere dopo un avvio non facile per una squadra reduce da due quarti posti consecutivi. I prossimi impegni non sono proibitivi e quindi lasciano ben sperare. Gli aviensi domenica avranno il Cremolino in casa e la prima del ritorno la trasferta a Tovel contro il fanalino di coda Tuenno

 

CHI SCENDE

CERESARA

Potrebbe sembrare un'assurdita, forse lo è per cui è d'obbligo spiegare la cosa con la massima precisione. Il campionato della matricola mantovana fino a questo momento è decisamente positivo. Un calo di rendimento, un rallentamento ci possono sempre stare. Il Ceresara ha rallentato nel momento meno opportuno, quando il Mezzolombardo, squadra che ha due punti di vantaggio in classifica sui mantovani è stato impegnato contro Castelalro e Cavaion, sfide dove difficilmente poteva fare punti. I virgiliani non hanno approfittato di due passi falsi dei trentini perdendo contro Medole e Cremolino e così è sfumata l'occasione di andare al terzo posto. Sono piccoli dettagli. A una matricola che vincendo l'ultima gara potrebbe andare al giro di boa con 19 punti c'è poco da rimproverare. Queste cose si migliorano con l'esperienza. La squadra è giovane e ha tutto il tempo per migliorare, in fondo dalle sconfitte c'è solo da imparare. 

SERIE B 

CHI SALE

CINAGLIO:

Vince a Noarna. Per una squadra che fino adesso sembra essere nella sua annata no, espugnare il campo di Noarna non era facile. L'impresa è riuscita e il risultato finale per quello che si è visto in campo e decisamente giusto. A fine gara lo stesso Gigi Beltrami, direttore tecnico dei trentini ha riconosciuto i meriti degli avversari ha sottolineato i demeriti della sua squadra. Noarna agli astigiani porta bene. Nel 2014 il Cinaglio conquistò la Coppa Italia, era il Cinaglio guidato in panchina da Gianni Maccario che in organico aveva Federico Pavia e Andrea Belluardo, giocatori che pochi anni dopo hanno potuto esordire in serie A. 

CHIUSANO

Squadra giovane a leggere la carta d'identità, ma a vedere come i ragazzi di Sandrine Nicole interpretano le gare a volte sembra di vedere una squadra composta da giocatori navigati. Chi sostiene che le società non puntano sui giovani, vada a vedere il Chiusano. Giocatori come Lorenzo Petrini e Filippo Marinetto sono il futuro del tamburello italiano, basta solo aver fiducia nelle loro qualità e saperli fare crescere. La voglia di raggiungere traguardi importanti c'è con un allenatrice cosi carismatica e due punti di riferimento come Andrea Petroselli e Riccardo Dellavalle, a Chiusano ci sono tutti i presupposti per essere ottimisti. I risultati fino ad oggi premiano gli astigiani, secondi in campionato al giro di boa e in piena corsa per la accedere alla fase finale di Coppa Italia. 

CHI SCENDE

NOARNA

Dopo il successo in casa nel derby contro il Besenello ospitava il Cinaglio. Aveva l'occasione buona per conquistare tre punti e mettere una seria ipoteca sull'accesso alla fase finale di Coppa Italia. La cosa non si è verificata. E'arrivata una sconfitta e una prestazione non all'altezza. La Coppa Italia, dove l'anno scorso i trentini arrivarono in finale era un obiettivo del team trentino, adesso un po' compromesso. Il 22 luglio contro l'Arcene si deve assolutamente vincere, ma potrebbe anche non essere sufficente. La società del patron Giulio Natella deve recitare “il mea culpa”.

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