L'ANALISI DI RICCARDO DELLAVALLE NELLA NUOVA VESTE DI ALLENATORE
Dopo una stagione disputata ad alto livello nella “C” tamburellistica regionale, il giovane team del Chiusano ha visto premiati i suoi sforzi ottenendo l’ammissione alla categoria superiore. La società presieduta da Clementino Boracco giocherà nel 2018 in serie B: di recente è arrivata la conferma ufficiale dalla federazione. Tecnico della formazione chiusanese nell’annata da poco andata in archivio è stato Riccardo Dellavalle, “enfant du pays”, una carriera trionfale da giocatore prima della scelta datata 2017 di rinunciare ai fasti della “A”.
Chiediamo innanzitutto a Riccardo un bilancio sulla stagione da poco terminata.
«E’ stata a mio modo di vedere – afferma – un’annata eccellente sotto tutti i punti di vista. Negli ultimi 8/9 anni avevamo lavorato duro per sviluppare un programma incentrato sui giovani, con l’obiettivo di far crescere un gruppo in grado, poco alla volta, di affrontare ostacoli sempre più alti ed arrivare a proporsi in ambito nazionale. A Chiusano la serie B non è una novità, avendola già affrontata, con ottimi riscontri, neppur troppi anni fa: ai tempi Yohan Pierron era elemento trainante e Giorgio Valle il condottiero in panchina. Nello scorso campionato è stata fondamentale la presenza, in campo da giocatore e fuori con il suo entusiasmo, di un personaggio quale Paolo Cardona. Il nostro progetto, andando a ritroso nel tempo, era iniziato con la partecipazione alla C del Muro, non avendo i ragazzi ancora raggiunto ai tempi la sufficiente età (14 anni) per giocare nella D del libero. In quest’ultima categoria nel 2014 vincemmo la fase regionale. Non siamo mai andati a caccia con insistenza di titoli nazionali: assai più importante è stata nel tempo la maturazione delle nostre giovani leve.»
Da chi era composto l’organico che ha così ben figurato nell’ultima serie C?
«In rosa vi erano il già menzionato Paolo Cardona, poi Filippo Martinetto, Francesco Tanino, Matthieu Dellavalle, Daniel Fracchia, Daniel Dellavalle, Lorenzo Petrini e il sottoscritto nelle vesti di giocatore-allenatore. Nell’entourage della squadra prezioso inoltre l’apporto e il lavoro svolto da Giorgio Valle e Sandrine Nicole.»
Qualche ritocco all’organico in vista della B?
«Nessuna uscita, il gruppo verrà confermato “in toto”. Vi sarà inoltre un innesto di lusso per la categoria, quello di Andrea Petroselli, lui pure chiusanese doc, giocatore tra i più blasonati e vittoriosi nella storia della disciplina. Andrea tornerà a calcare il campo di Chiusano dopo una trentina d’anni, pur avendo nel frattempo sempre gravitato nell’orbita della società.»
Favorevole ai due gironi nella prossima serie B?
«Assolutamente si. Trasferte più brevi e quindi meno costi. E a questo proposito aggiungo che sarebbe importante per le tre società piemontesi della B 2018 che nel proprio raggruppamento venissero inserite esclusivamente squadre lombarde, senza dover andare a giocare in Veneto. Si tratterebbe di una suddivisione geografica a mio modo di vedere più logica.»
Qual è a tuo parere Riccardo lo stato di salute del tamburello piemontese?
«Non ottimale direi, ma questo è un discorso che riguarda un po’ tutta la disciplina a livello nazionale. Serve un rilancio dell’open ed è necessario che la federazione in qualche modo intervenga. Senza perdere tempo».
Gli obiettivi del Chiusano 2018?
«Salvarci, rimanere nella serie cadetta. Questo sarà il traguardo da raggiungere. I nostri giovani saranno chiamati ad un nuovo duro compito, come sempre accaduto negli ultimi anni. L’asticella si alzerà ulteriormente, bisognerà migliorare. Ulteriore obiettivo societario: custodire gelosamente il piccolo patrimonio che abbiamo creato dal punto di vista dell’organico, facendo in modo che questi ragazzi continuino a giocare e a crescere insieme.»
Che allenatore è (e sarà) Riccardo Dellavalle?
«Attivo, partecipativo e propositivo. Certamente non soltanto una figura seduta in panchina. Insomma, non sarò un tecnico di rappresentanza. Vivrò il mio compito con il massimo coinvolgimento.»