Dopo essere scesi in campo per la sfida scudetto si ritroveranno a dare l’estremo saluto al loro presidentissimo. Oggi (alle 15) i funerali di Alberto Fassio, 50 anni, nella chiesa di Callianetto frazione che l’immobiliarista ed appassionato dirigente sportivo era riuscito a portare sul trono d’Italia e d’Europa grazie al tamburello. In serie A si è giocato regolarmente l’attesissimo match tra Castellaro e Cavaion (che ha assegnato lo scudetto ai veronesi del Cavaion) con tanti giocatori toccati dall’improvvisa morte dell’uomo, avvenuta giovedì pomeriggio al rientro nella sua casa di Serra Perno. Nelle fila della squadra mantovana militano Manuel Beltrami, Andrea Petroselli, Manuel Festi come Giorgio Cavagna storico capitano del Callianetto e l’allenatrice Stefania Mogliotti; nelle file veronesi il francese Yohan Pierron e Stefano Previtali. Nel pomeriggio con loro interverranno tanti rappresentanti del mondo degli sferisteri altri assi del tamburello diventati campioni al «Dezzani» sotto la guida di patron Fassio. «Nonostante i tanti inviti fatti ad Alberto da quando nel 2013 il Callianetto aveva scritto l’ultima pagina non aveva voluto più assistere al alcuna partita di tamburello. Tanto era grande la sua passione e quanto per questo soffrisse a non essere più protagonista» commenta un affranto Beltrami, che oltre a vestire per tante vittoriose stagioni la maglia della società alferese era suo collaboratore in ambito lavorativo. Poche sono state le squadre protagoniste nel massimo campionato open che non hanno avuto giocatori con trascorsi sulla terra rossa dello sferisterio astigiano, quello realizzato dal padre Beppe e ammodernato dal figlio Alberto che lo rendono ancora oggi il miglior impianto a livello nazionale. Da dirigente ebbe il merito di portare al «Dezzani», d’intesa con la Federtamburello, anche la Coppa Europa (nel 2012) e le finali di Coppa Italia (nel 2004 e 2009).