TAMBURELLO: FRATELLI DI CERETA DELL'ARCENE
Tra le vincitrici Coppa Italia a Noarna c'è anche l'Arcane. Ovviamente in senso figurato, dato che è il Castellaro ad aver iscritto il proprio nome per la quinta volta nell'Albo d'oro. Ma a giocarsi la finalissima coi campioni d'Italia in carica c'erano proprio gli orobici, capitanati da due volti giovani ma già ben conosciuti: Enrico e Lorenzo Bertagna, 45 anni in due. Per ulteriori domande citofonare al Solferino, eliminato a sorpresa in semifinale. «Abbiamo fatto uno percorso molto buono -spiega Lorenzo Bertagna Eravamo molto carichi e non abbiamo mai mollato, nonostante sapessimo di essere inferiori al Solferino. Magari una squadra normale avrebbe mollato dopo aver perso il primo set 6-0 ma noi no». Un piccolo capolavoro, che non diventa miracolo sportivo soltanto per lo strapotere degli scudettati virgiliani:«Avevano più esperienza in tutti i reparti, con i tre dietro di Noarna dunque di casa. Bravi loro ma noi non abbiamo rimpianti. E poi giocare una finale aiuta sempre. Certo, stavolta non abbiamo vinto, ma la prossima volta... Magari ci ritroveremo già a settembre per la Supercoppa». In attesa del primo trofeo non resta che ammirare i progressi dei giovani voltesi: «L'aggiunta di Stefania Mogliotti (ex dt del Cavaion campione d'Italia, ndr) è stata fondamentale, riesce a tirare fuori il meglio da noi giocatori sia tecnicamente che psicologicamente». Nel futuro dei Bertagna, al momento, c'è solo l'Arcene. Squadra che (con)vince, non si cambia: «Tutti riconfermati anche l'anno prossimo, tranne un cambio nel ruolo di terzino. Credo che il nostro gruppo abbia molti margini di miglioramento, in questo ultimo anno abbiamo visto come i giovani stiano emergendo. D'altronde, io ed Enrico non ci siamo mai fermati, anche quando siamo tornati a Cereta durante il lungo stop mentre altri giocatori più esperti hanno faticato di più. Un largo ai giovani, in pratica. A quando un ritorno nel mantovano? Ora no - chiosa Bertagna -.C'è tempo».