Luca Marchidan adesso gioca con i suoi miti

LUCA MARCHIDAN ORA GIOCA CON I SUOI MITI 
Un nuovo campione millenial, il classe 2000 già ai vertici del tamburello
La bella storia di integrazione, talento e dedizione di Luca Marchidan (classe 2000) il nuovo campione millenial del tamburello piemontese ha già occupato le cronache scoprendo un ragazzo arrivato ai vertici iniziando a giocare in cortile palleggiando contro il muro com’era tornato a fare durante il lockdown. Vive dalla nascita a Piea questo figlio di immigrati rumeni, Vasile e Veronica assidui sostenitori con discrezione insieme alla zia Dorina sobbarcandosi anche lunghe trasferte come quelle in terra francese per essergli vicino. Ha seguito le orme del fratello Emanuel, di 8 anni  più grande,  che ha giocato nelle giovanili del Callianetto arrivando alle serie regionali ed ora dopo il matrimonio è pronto a tornare col Piea in serie D. Luca ha iniziato prestissimo a 6 anni ovviamente sul campo del paese con istruttore Andrea Germano a cui deve un grande grazie per i primi rudimenti. Altre persone fondamentali per la crescita l’attuale presidente del Piea Paolo Ferrante e la memoria storica Franco Ercole. Questo ragazzo sempre educato e posato seguì solamente il richiamo della passione avvicinandosi a questo sport con una forza di volontà fuori dal comune ed appena sentiva il tam tam in fondovalle scendeva di corsa sul campo a dare due colpi. 
Ripercorriamo questa storia appena all’inizio di un ragazzino cresciuto nel mito del Callianetto ed affascinato dai colpi di Beltrami che tornava a casa per provare ad emularli, proprio quello da quest’anno suo compagno a Solferino.
Dal fuoriclasse trentino il ritratto più autentico “Luca è pacato, ha passione, ascolta tanto e mi piace la mentalità che ha. Deve migliorare la velocità di piedi, ma ha un’ottima mano e credo presto diventerà fortissimo”. Ruolo mezzovolo vista la crisi di vocazioni comunque valido anche come fondocampista.
Ogni occasione era buona per giocare e che avesse le stimmate del campione se ne accorse pure Pier Giuseppe Bollo tecnico della Monferrina avversaria in serie D muro e da buon fotografo volle subito immortalarlo in attesa di un futuro radioso. 
Ogni disciplina era buona per fare esperienza prediligendo sempre l’open pur diventando campione italiano indoor nel 2017 con Samuel Valle e l’amico compaesano Davide Gozzelino per il primo titolo astigiano col Monale mentre il muro è stato un po’ accantonato a qualche amichevole rinunciando ad una stagione col Montechiaro per concentrarsi nel campo a libero.
Ogni nazionale era buona per militare allestendo in un paio di occasioni quella rumena con il cugino Madalin Pantiru per poi approdare a quella azzurra dove ha vinto nel 2016 gli europei under 18 indoor contro i quotati francesi.
Trafila giovanile con il Piea dove arriva il triplete negli under 14 ed altri successi fino all’ultimo nel muro juniores 2018. Avrebbero potuto vincere di più ma la concorrenza di Noarna e Chiusano era tosta.
Nei senior dopo una buona serie D era pronto per la C nel 2016 ma il patron del Cerrina Pier Carlo Cavallo nel 3 contro 3 ne rimane folgorato e lo ingaggia affidandolo alla sapienti cure di Aristide Cassullo. Un grande gruppo di amici con Paolo Artuffo ed il compianto Fausto Gavello con il dominio regionale e nel secondo anno vanno ad un passo del tricolore nella finale di Capriano del Colle contro l’esperto Settimo di Pescantina. Un 40 pari uscito di un nulla lascia qualche rimpianto. Nel 2017 il debutto in serie B con il rinforzo Riccardo Meda. Una stagione oltre ogni previsione dall’obiettivo salvezza a dare invece filo da torcere ai campioni del Cereta. Incrocerà nelle file del Chiusano il re dei mezzovoli Riccardo Dallavalle e sarà una lezione salutare per tenere i piedi per terra e non sentirsi già arrivato.
L’introduzione dei punteggi lo proietta senza tappe interlocutorie subito nei campioni uscenti del Cavaion assieme a stelle come Pierron, Merighi, Cavagna e Previtali. Trovarsi in mezzo a questi miti all’inizio non fu facile soprattutto con l’ambizioso Pierron e subito il mezzo passo falso con il Cremolino e l’intenzione di smantellare la squadra da parte del patron Guido Peroni non agevolò. Grazie all’aiuto del patron e dell’allenatrice Stefania Mogliotti con i suoi innumerevoli cestini la situazione si fece via via più rosea ed i risultati arrivarono a fine stagione con la Supercoppa e la Coppa Europa e contendendo fino alla fine scudetto e Coppa Italia ad un Castellaro impeccabile. Ormai acclimatatosi con i grandi tanto che Pierron lo vuole con sé nel nuovo Solferino ormai candidato ad aprire un ciclo vincente nel post Cavaion.
Quest’anno tutto rinviato con la coppia Beltrami-Pierron che ammirava a Callianetto e come compagno di viaggio potrebbe avere l’erede di Cavagna il terzino montechiarese Filippo Martinetto. Intanto svolge il tirocinio di un’azienda edile ed a settembre proverà il test di scienze motorie naturalmente allenandosi come sempre anche con le trasferte a Solferino di cui ha già ottime sensazioni.

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