Intervista a Renzo Artuffo, presidente del Tonco

La partita di Castell'Alfero tra Tonco e Vignale, valida per l'accesso alla fase finale di Coppa Italia, è appena terminata con la vittoria degli uomini di Artuffo per 19 a 10.

Una gara aperta ad ogni risultato sino sul 8 a 7: poi una fuga solitaria sino alla conquista della qualificazione. Approfitto dell'amicizia con Renzo, mio vecchio compagno di nazionale, per porgli qualche domanda in merito alla evoluzione della sua squadra, trasformata negli ultimi tempi.

Domanda: Come spieghi l'inizio così incerto della tua formazione ad inizio campionato?

E' stata una partenza difficile perchè la squadra non era amalgamata secondo il programma che io e i miei collaboratori avevamo stabilito: poca preparazione e soprattutto difficile la sistemazione dei giocatori in campo.

Domanda: Troppi punti persi ad inizio campionato: come si spiega?

Qualche giocatore non era al massimo della forma e soprattutto a fondocampo abbiamo risentito dell'assenza di mio figlio Paolo, giocatore preciso e duttile in molti ruoli, fondocampo, centrale ed anche terzino. Con noi prima giocava solo Fabrizio a fianco di Bicocca, con Luca al centro che come è noto è lento a carburare: abbiamo perso per infortunio Oscar Gavello, un esordiente in una serie così difficile come il gioco a muro, dove ci sono tanti campioni e sbagliare è tragico. Abbiamo provato qualche giovane innesto che non ha fornito le risposte che speravamo. E così, ci siamo guardati in faccia ed abbiamo deciso ...

Domanda: finalmenteeccoci al dunque della questione ...

... abbiamo deciso di richiamare Paolo da sempre colonna portante della nostra squadra e l'intero sistema ha iniziato a girare al meglio: ora c'è più equilibrio, più legane tra i reparti e tutti sono pronti ad aiutare il loro compagno in difficoltà: c'è un altro collante tra i ruoli ed anche le rotazioni di dovere vengono accettate senza remore, per il bene della squadra. Una trasformazione voluta a tavolino perfettamente riuscita. La partita di oggi è stata un esempio di collaborazione ad ogni livello tra giocatori, staff dirigenziale e tifosi che meritano, loro per primi, questa qualificazione. 

Domanda: Da Vignale a Vignale, dunque ...

Direi di sì perchè proprio sullo sferisterio alessandrino subimmo un'autentica debacle, forse il punto più basso della nostra crisi. Ora è tutto passato e pensiamo con grande fiducia al domani. Ora siamo davvero pronti a sfidare chiunque.

Un grazie ad Artuffo per la sua disponibilità e per l'entusiasmo che riesce a contagiare un ambiente così difficile come il mondo del tamburello dove una pallina, giusta o sbagliata, riesce a mutare giudizi e certezze: lui è consapevole di essere al centro di un microcosmo sportivo forse unico dove non è facile essere protagonisti: lui da attore navigato riesce a recitare fino in fondo la sua parte.

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