Grazzano campione d'Italia 2018

VINCE IL GRAZZANO. IL TAMBURELLO A MURO TORNA ALLA NORMALITA'. PER IL TEAM DI PENNA IL SESTO SCUDETTO NEGLI ULTIMI SETTE ANNI

Da Montemagno arriva il dodicesimo titolo del Grazzano. Il sesto dal 2012. Rivincere sul campo è la risposta migliore per mettere punteggiopoli alle spalle, altri non avrebbero retto invece senza tanti proclami ed il solito duro lavoro con una società modello per qualità dei dirigenti, sponsor e vicinanza dei tifosi in cui il tambass è un credo è arrivato questo scudetto che vale doppio. Il massaggiatore Pino Quai lo dedica ad Alberto Fassio a testimoniare anche una vicinanza tra le due realtà come mentalità vincente e qualità gestionale. Squadra arrivata quarta in campionato (forse dal 2004 del Montechiaro Grandi non vinceva una squadra così piazzata in classifica) a testimonianza di un campionato estremamente equilibrato ha compiuto il capolavoro sul campo di Montemagno prima strappando un pari alla corazzata di casa e ieri confermando il pronostico contro un Moncalvo più in difficoltà su di un campo veloce.

I posteri ricorderanno una festa magica ma peccando un po' di originalità con i soliti rituali, i medesimi cori di una delle qualsiasi cavalcate vincenti, la grande cena improvvisata all'ultimo momento per un sapore speciale quello della vittoria da non stancare mai protrattasi nei tempo grazie a tifosi speciali ed i vari personaggi da sempre in prima linea come la Pro loco, il presidente Alessandro Redoglia, Piero Monti ed il gruppo dirigente. L'area tecnica con Fabiano Penna a cui si è aggiunto la leggenda del muro Emilio Medesani.

LA SQUADRA. Come notato da alcuni osservatori ha vinto il Grazzano come squadra. Vittorio Fracchia il carisma c'è sempre ma giocando bene la palla lunga si è messo in primis al servizio dei compagni. Monumentale come nelle semifinali la prova di Maurizio Marletto che fatto la differenza tra reparti arretrati, in mezzo test finale superato per Andrea Bonelli con l'intelligenza per ovviare anche ai propri limiti, terzino al largo Marco Marostica giovane talento ritrovato. Quanti quindici per Andrea Prai tanto da meritare da copione perfetto quello dello scudetto 2018. Decisiva per la vittoria il predominio sotto il muro contro Siciliano e Ferro che non hanno trovato la stessa incisività. Essenziali pure le riserve sempre pronte al bisogno dal fenomeno locale Pietro Giroldo al giovane di Carpeneto Andrea Olivieri, mai perso un allenamento.

Il Moncalvo sapeva di essere un agnello sacrificale in un campo d'asfalto veloce non congeniale e sperava nella partita della vita di Monzeglio che pure complice la palla resa ancor più lenta dal caldo ha cercato di fare il possibile standogli alle calcagne fino al mancato 12-11. Tirico bravo in battuta ma per il resto ha sentito troppo la gara, Materozzi ci ha messo tutto il suo bagaglio di esperienza tanto da risultare uno  dei migliori dei biancorossi. I terzini sono stati troppe volte in affanno anche con errori marchiani.

LA PARTITA. Sensazioni più sentite che viste essendo impegnato nella diretta scritta che ha raccolto consensi nonostante il computer abbia pagato pegno al caldo nella fase centrale e cruciale della partita, essenziale l'apporto dell'ufficiale di collegamento Paolo Pometto. Partita più intensa che bella come spesso accede in finale. Il Grazzano parte a razzo andando 6-1 ma va dato merito al Moncalvo di aver provato a dare tutto per riportarsi sotto come stava avvenendo prima di subire il 13-10. La squadra di Alciati si scuce lo scudetto ma conclude il torneo a testa alta dopo aversi dovuto indebolire per rispettare il montepunti.

L'ORGANIZZAZIONE. Pur non mancando i rilievi sulla location l'evento è andato meglio delle aspettative grazie all'intuito e l'impegno dei volontari di Montemagno che nonostante il caldo han fatto tutto il possibile per la buona riuscita. Vedere il catino pieno di spettatori con la strada chiusa ha suscitato emozioni di un evento straordinario. Esame superato per una giornata da ricordare a lungo.

NUMERI. Oltre 800 biglietti staccati superando alla grande i 623 di Vignale dello scorso anno in piena crisi di credibilità ed assenze pesanti da Grazzano e del VIgnale in finale. La cosa più significativa è la data azzeccata pur nello stesso giorno della Disfida (record di pubblico della sferistica) ma Treia è lontana invece l'open è fermo e quindi sono arrivati tanti giocatori ed appassionati dal Trentino, bergamasco, mantovano a vedere questo tamburello più divertente e popolare di quello a libero in profonda crisi ormai appeso al potere salvifico dei punteggi. 

Puntuale il caldo ma la resistenza è stata aiutata dalla passione. Unici assenti il pubblico anziano disincentivato dai parcheggi lontani e dalle alte temperature. Con una partita show condotta da Ivo Anselmo con intervalli musicali ed ambiente giovanile alla francese si punta volenti o nolenti ad un pubblico più dinamico.

Tanti dalla pallapugno da Bruno Campagno e famiglia a Nino Piana, Piero Galliano a dimostrazione che il lavoro fatto a livello di comunicazione e di avvicinare le due famiglie della sferitica sta dando i suoi frutti e sono parecchio gustosi. Due eventi di pallapugno nel Monferrato, il primo martedì 14 agosto a Moncalvo alle 17 per l'evento benefico Una partita per un respiro si sfidano le due capoliste Canalese e Cuneo con di fronte Campagno e Raviola. Nel palinsesto della Coppa Italia muro in programma a Vignale lunedì 20 agosto ore 21 l'intrigante sfida tra il Cortemilia di Enrico Parussa e la capolista imbattuta di B l'Albese di Cristian Gatto.

SOCIAL. Una finale molto social ha favorito quanto letto sopra a partire dallo spazio che la Stampa con Binello e Sala, la nuova provincia con Elia, il Monferrato con Galletto dedicano al mondo del muro. Presenti le massime autorità federali da Facchetti, Ubiali (in week end lungo), Cartapati collocati a fianco della curva del Grazzano. Comunicazione social curata dal segretario generale Maurizio Pecora con Roberto Gino ed i consiglieri Bonando e De Vincenzi. Attivi anche i monferrini Elio Prette, Sergio Miglietta e Piero Bollo, per notizie immediate e foto da tramandare.

FUTURO DEL MURO. Oltre alla salute cagionevole del libero per cui ora vengono a vedere la novità tambass mentre in passato succedeva il contrario con la vacanze del turismo sportivo nella Coppa Italia open il merito è indubbiamente dei dirigenti che hanno innovato il mondo dei bastioni con una comunicazione moderna grazie all'ausilio di Cobra Tamburelli. Per andare lontano non resta che cercare  un main sponsor stile grande casa vinicola come l'Araldica o Manfredi dei fratelli della pallapugno.

Uniche criticità per non disperdere questo stato di grazia è l'evitare scandali come punteggiopoli in cui danni hanno influenzato lo scorso anni, essere consapevoli che i paesi dei bastioni possono essere al massimo 12-15 e sperare che non si plachi la bolla speculativa dei rimborsi ai top player continuando a trovare patron munifici con tanta voglia di investire in squadroni di qualità.

 

 

 

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