Moncalvo - Montemagno 13-19: la parola a Fulvio Natta

E' STATA UNA GRANDE PARTITA ONORATA DA TUTTI I GIOCATORI DAVANTI AD UN FOLTO PUBBLICO

L'istrionico Fulvio Natta non ha  bisogno di presentazioni, è un patrimonio Unesco del tambass, parlano i suoi successi ed anche le sconfitte, fanno parte del gioco disse il grande Tore.

Esuberante e genuino da non lasciare indifferenti, in campo protagonista fino alla fine, in serie B al crepuscolo col San Maurizio fece un centinaio di persone in un infrasettimanale a Grana, tanti per cissarlo altri per esserci e vedere qualche gag. 500 persone radunò in finale un venerdì sera a Vignale con momenti di teatro puro. Ora fa parte da dirigente del progetto Montemagno mentore di Botteon novizio del muro e intravede in Molino un suo erede tecnico. Domenica è stato al centro della scena per la sua esuberanza ed ora a freddo smaltita l'adrenalina ci tiene a dare il commento ed a rasserenare gli animi da profondo conoscitore di uomini ed ambienti del muro.

I presupposti per il polverone c'erano tutti dalla viscerale rivalità tra Grazzano e Moncalvo in cui sono costretti però a convivere in settimana con la diplomazia al lavoro per placare gli animi, l'anno scorso il Montemagno all'esordio fece 5 giochi alla fossa, quest'anno un pareggio stentato con Casa Paletti fece storcere il naso a molti, un Moncalvo invece partito fortissimo e implacabile in casa.

Subito ci bacchetta il Fulvio per i pronostici di maniera in uno sport considerato scontato nei risultati, in effetti nei giochi di società si dissertava di quanti games avrebbe fatto il Montemagno. Il colpaccio arriva con un'ottima lettura tattica e l'utilizzo di Molino in battuta dando così a Botteon la possibilità di salire in cattedra. Nel Moncalvo c'è stato un calo fisico nella seconda parte anche di Tirico (legato da profonda stima vedasi il memorabile discorso alla festa scudetto del Moncalvo) in battuta e nella gittata. Invece i giornali sorvolano e si concentrano sul folclore e su chi voleva dare solo un po' di pepe. Un risultato comunque da ridare verve e rinnovata popolarità al torneo a muro.

Non mi possono dare lezioni di sportività è il perentorio commento alle dichiarazioni post partita per poi articolare maggiormente l'analisi: "Erano anni che non assistevo ad una partita così. Livello tecnico e velocità della palla altissimi, grandi recuperi. Complimenti a tutti i giocatori perché hanno onorato il folto pubblico presente che è la cosa più importante. Io ho cercato di dare un po' più di combattività al match, e ci sono riuscito, senza insultare o prendere in giro nessuno. Ho applaudito ai loro bei punti ed ho esultato ai miei.

Se pensavano però, che dopo mesi di provocazioni, venissi in terra sacra con il cestino della merenda, con i dolcetti dentro, non mi conoscevano bene".

P.s. Domenica a Montemagno arriva il Grazzano dei compaesani di Natta, il Duchessa Jolanda sarà una bolgia, non ci annoieremo.

Come diceva Massimo Berruti tra bertoliani e berrutiani sugli spalti si dicevano di tutto ma finito si tornava amici magari tornando in macchina insieme. (e la fazione perdente pagava la cena agli altri).

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