Pallapugno a Tonco 2017

La pallapugno ha regalato la scorsa sera al "tamburellistico" pubblico di Tonco uno spettacolo di prim'ordine con diversi interessi legati a differenti motivi che vedrò in sintesi di analizzare.

In primis la possibilità di vedere dal vivo un campionissimo come Massimo Vacchetto che viene ormai collocato anche a detta dei critici alla stregua dei più grandi di ogni tempi, un fuoriclasse che a soli 24 anni ha scalato le vette di uno sport da secoli principe delle Langhe e di quel territorio che arriva dopo le colline sino al mare. Di fronte a lui un altro "enfant prodige" come Massimo Marcarino, protagonista quest' anno di uno scambio che farebbe epoca in ogni sport approdando alla Santero di Santo Stefano Belbo che ha ceduto al Bubbio l'ancora sulla cresta Roberto Corino. Con loro ecco una spalla di successo come Giampaolo e terzini come Bolla, Nimot, Cocino sino al giovanissimo figlio d'arte Emanuele Prandi. Altro motivo di curiosità  l'inserimento di Alessio Monzeglio, fresco vincitore del Torneo del Monferrato nelle file del Moncalvo, nel difficile ruolo di spalla.

Ebbene si può dire che l'esordio è stato positivo anche perché gli esperti avevano già da tempo intuito le sue enormi capacità e la sua duttilità sferistica.: si potrebbe dire un predestinato se non fosse stato sin da prima affascinato dal tamburello che penso lo vedrà protagonista assoluto per molti anni ancora. Altra novità per molti l'incontro con le "cacce" sulle quali è molto difficile aprire un dibattito se prima non si frequenta il mondo del balun con una certa assiduità: ho visto molti farsi spiegare dai più esperti i continui movimenti dell'arbitro, la posa dei paletti da parte del segnacacce, i cambi dei giocatori a tabelle piene: "giocate" incomprensibili da capire se non attraverso una propedeutica capace di dare una risposta ed una spiegazione esaustiva ad ogni singolo momenti di gara.

Pubblico accorso numeroso per questo momento alternativo al tamburello che consumerà durante la settimanale il resto della vicenda sportiva che darà il suo risultato finale domenica prossima quando sempre sullo sferisetrio "Cav. Beretta" si scontreranno le due finaliste per decretare la squadra vittoriosa della Coppa Italia di Serie A. Ascoltando le voci che correvano tra gli intenditori si prevede un'altra finale tra il Moncalvo ed il Montechiaro e solo le sfide di venerdi, con doppio incontro pomeriggio/sera, chiariranno se Vignale e Montemagno potranno inserirsi nel contesto finale, rovesciando un pronostico che pare già segnato.

Ritornando alla gara di ieri  oltre agli spettatori presenti molte personalità dei due mondi a partire dai due presidenti Mario Sobrino dell'Araldica di Castagnole Lanze e Fabrizio Cocino della Santostefanese Santero, l'arbitro di serie A Ettore Cerrato di Canove di Govone, oltre al segretario della FIPAP Romano Sirotto,  già giocatore di tamburello ai tempi del periodo delle glorie gabianesi. Per il tamburello erano presenti il gotha federale a testimoniare l'importanza dell'evento: il presidente del Muro Mimmo Basso, quello Commisiione tecnica federale avv. Roberto Caranzano, i consiglieri federali Alessandra De Vincenzi e Riccardo Bonando

In alcuni momenti si è intuito un certo avvicinamento delle due parti, desiderose come mai in precedenza, di scambiarsi messaggi di distensione l'una verso l'altra: se son rose, come dice l'adagio, speriamo concretamente nella loro fioritura

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