SARA’ IL MONZEGLIO DAY? DOMENICA TRA IL SETTIMO TITOLO DEL FUORICLASSE DEI DUE MONDI C’E’ LA REGOLARITA’ DEL MONTECHIARO. UNA VIGILIA TRA VINI E RISTORATORI
Grande attesa come ogni anno per la finalissima del muro con due campanili a confronto, ancora Montechiaro opposto al Moncalvo mancante in finale dal 2012, forse Gandini e Savio qualcosa ricordano.
Atteso un buon pubblico domenica alle 16 al Cesare Porro di Vignale, un po’ meno di quelli previsti se ci fossero stati i padroni di casa, per il secondo anno beffati allo spareggio dal team di Parena.
Nessun pronostico dopo quello sventurato dello scorso anno pagato con l’inserimento nella black list del Grazzano, ritenendo giustamente con la mentalità dei vincenti impossibile l’eventualità di una sconfitta sul campo. Chiudiamo la parentesi con l’augurio di rivederli presto di nuovo protagonisti.
Quoto dunque il pronostico di Alessio Monzeglio con un leggerissimo favore per il Moncalvo dovuto al grande feeling con il campo in cui è cresciuto così da trascinare pure i compagni. L’asso dei due mondi dopo l’infortunio dello scorso anno ha avuto una partenza sofferta dovuta pure ad una preparazione mirata per essere al top nel momento che conta. D’altronde il suo motto è “non conta vincere la prima partita ma l’ultima”. Soltanto Savio nel 2010 ha già assaporato la gioia dello scudetto, proprio con il Moncalvo trascinato da Davide Tirone ora leader del Montechiaro. Per Tirico, Gandini e naturalmente per i giovani della cantera Mirko Monzeglio e Marco Ferro si tratta di un traguardo sconosciuto ma a portata di mano per una serie di coincidenze fortunate anche se la semifinale contro un disastrato Montemagno non aiuta ad abituarsi alle sfide tirate e di grande livello.
Il Montechiaro invece ci arriva con la giusta carica dopo aver ancora una volta avuto la meglio sul Vignale capitalizzando la grande rimonta casalinga. Vignale più forte ma in finale ci vanno ancora loro, la terza dopo la ripartenza del 2014, per la legge dei grandi numeri a forza di andare in finale prima o poi la si vince.
E' una squadra meno appariscente ma regolare e combattiva fino all’ultimo quindici e con l’asso della manica di aver un mezzovolo come Matteo Forno che può fare la differenza nel confronto fra ruoli più squilibrato. Dopo la brutta finale dello scorso anno con la miseria di 3 giochi si è parlato molto del rapporto problematico con il Cesare Porro parzialmente fugato dal buon inizio nella partita di domenica scorsa e poi come sperano ogni partita è una storia a se e la pallina è rotonda. Comunque vada qualcuno di Montechiaro festeggerà essendo Manuele Tirico ex di lusso nella particolare condizione di affrontare il proprio paese da rivale.
Pino Amelio, dopo aver perso col Grana nel 2011 lo scudetto nel modo più incredibile e per giunta traditi dalla pioggia, ha fatto scuola inaugurando il rito della cena pure in caso di insuccesso. Il Moncalvo ha già comunicato che qualunque sia l’esito i tifosi si troveranno in piazza dopo la finale. A Montechiaro non di fanno pregare in quanto come Pro loco nel terzo tempo sono molto competitivi avendo inoltre dei sostenitori ristoratori di prim'ordine alleati a non far mancare niente ad atleti e società. Parliamo di Ugo Mensio ristoratore dei Tre Colli proprio adiacente sul campo da gioco Beppe Tirone di Montechiaro che potrebbe essere costretto dai fausti eventi ad un’apertura straordinaria.
Non da meno amici e colleghi quali Teodoro, il vulcanico artista del Chicco di Caffè a Soglio e Giovanni dell’agriturismo, di nome e di fatto, San Nazario sulla strada della suggestiva pieve romanica.
A Moncalvo si difendono tra Gruppo alpini e Pro loco e nella vigilia si discute di vini. Fulvio Natta propende per una singolare alleanza aleramica per cui il titolo deve rimanere in quel Suolo tanto da dover brindare con il suo rinomato vino. Un altro vino in auge è il bianco la Fonsina del produttore Accornero di Vignale che ha accompagnato nelle meditazioni ed analisi i dirigenti Enrico Bacchiella ed Igor Tapparo soprattutto nel momento in cui all’andata latitava il gioco dopo le sconfitte esterne di Grazzano, Montechiaro e Vignale parecchio severe nel punteggio.
Far buon vino e non cattivo gioco come motto per quest’atto conclusivo con vari elementi di interesse. Sul piano tecnico la sfida tra due fuoriclasse come Monzeglio e Tirone, grandi spalle come Tirico alla ricerca del primo sigillo da non profeta in patria ed Artuffo con la mentalità vincente suffragata da tre titoli nell’era Tonco. In mezzo la sfida fra la classe ed il talento dell’altalenate Forno contro la versalità ed esperienza di Gandini. Al cordino il regno di Massimo Savio affiancato dall’emergente grazzanese Mirko Monzeglio oppure dal portiere Marco Ferro. Nei biancoazzurri fiducia a Luca Parena e Luca Tinelli approdati dall’open. Alla guida tecnica viscerali intenditori come Renzo Parena e Paolo Quilico opposti al folclore ed alla genuinità di Pierino Alciati smanioso di portare in alto il nome di Rocca d’Arazzo.
I precedenti di quest'anno non aiutano in quanto entrambe le contendenti han vinto a casa loro e perso la gara a Vignale. Il titolo a Moncalvo manca dal 2010 sotto la presidenza Francia (domani potrebbe vincere la cadetteria col Vignale) con lo squadrone composto da Tirone, Atzori, Fracchia, Gozzelino, Savio. Montechiaro s’impose nel 2004 con la squadra di Grandi opposta in un’inedito derby con i cugini di Luzi per cui quel titolo ha più un valore simbolico che affettivo per un paese di nuovo unito (supporter di Tirico a parte) in cui gli indomabili camminatori per il terzo anno affronteranno quello che è ormai il Cammino del tambass da Montechiaro a Vignale confidando in effetti benefici in una grande domenica di sport e passione.
incroci pericolosi (foto Sergio Miglietta)
dirigenti del Moncalvo pasteggiano un magnum dei Fratelli Natta, per cui la boutade del Fulvio non è del tutto peregrina
il vulcanico Teodoro eccelso ristoratore in quel di Soglio