Serie A 2017: il punto della situazione con gli organi federali

Alberto Bicocca fondocampista e capitano del Calliano, rappresentante degli atleti nella Commissione del Muro

Serie A Muro 2017 - Il punto della situazione

La specialità a Muro è una delle quattro realtà della nostra Federazione, figlia della forma più arcaica e tradizionale, oggi praticata tra le provincie di Asti ed Alessandria, conta circa 30 squadre suddivise tra le categorie A, B, C e D per un totale di più di 200 tesserati. Oltre alle attività senior maschili, viene disputato anche una campionato di Serie A e B femminile nella prima settimana di agosto ed un Campionato Giovanile che si svolge ogni anno in ottobre tra i campi monferrini, con epicentro lo sferisterio di Vignale (Al).

Abbiamo fatto il punto della situazione con gli organi federali che in questi anni hanno lavorato al Regolamento del Muro.

Mimmo Basso – Presidente Commissione del Muro

Il campionato 2017 vede sin dall’esordio la squadra del Grazzano Badoglio come favorita e dopo giro di boa del girone di andata, il pronostico è ancora a loro favore. Tuttavia ogni vittoria della compagine grazzanese è stata meritata a volte anche sofferta, come il punto strappato al Montemagno con il pareggio quando la partita sembrava ormai chiusa. In linea generale ogni domenica ci sono partite equilibrate e solitamente anche un risultato a sorpresa, come ad esempio la vittoria del Calliano a Montechiaro, ciò dimostra che il Regolamento è riuscito nell’intento di “livellare” le squadre e quindi le forze in campo. La strada è quella giusta. Ritengo valida la formula del Campionato ma sostengo da anni che ogni Società dovrebbe fare più attenzione al settore giovanile e più promozione sul territorio ripristinando ad esempio la partita che si faceva nell’occasione della Festa del proprio paese, ossia ri-creare un evento di richiamo in ogni realtà della Serie A, ne gioverebbe tutto il movimento. 

Come sarà il Muro del futuro?

Dipende tutto dalle Società e da come cresceranno a livello di dirigenza. Il bacino di utenza c’è bisognerà alimentarlo e saperlo sfruttare a dovere.

Roberto Gino – Presidente Comitato Regionale Piemonte

Il campionato a Muro è al terzo anno di applicazione del nuovo Regolamento e con questo campionato si va a chiudere la fase sperimentale 2015/2017 e posso affermare che sta iniziando a dare i suoi frutti. Ci sono ancora alcuni aspetti da migliorare e quello più importante è far capire ai dirigenti la corretta interpretazione del punteggio giocatori ovvero che non si basa solo su un valore strettamente tecnico.

Forse non siamo stati in grado di spiegarlo bene, ma in una buona formazione conta di più la coesione tra i vari giocatori e la società stessa, anche se la somma della distinta è nettamente inferiore al tetto stabilito. Forse si dovrebbe iniziare a valorizzare di più certi giocatori, partendo magari da quelli meno quotati, ma comunque di grande valore umano e di attaccamento a questa disciplina che fa parte della tradizione di tutti noi. Purtroppo il Regolamento non poteva prevedere l'aspetto "infortunio" che da due anni ormai sta compromettendo molto alcune formazioni, quindi dalla prossima stagione valuteremo come tenere in considerazione, insieme ad altre migliorie, come quella dei giovani che ancora oggi spesso vengono utilizzati come "tappabuchi" e non come risorsa.

Come vedi il Muro del futuro?

Se le società iniziassero veramente a lavorare con il settore giovanile, non per obbligo, ma per interesse, il futuro di questa disciplina sicuramente sarà assicurato e garantito. Quest'anno come Comitato Regionale abbiamo finanziato un progetto importante, l'Accademia di Tamburello, per consentire ai ragazzi di perfezionare la loro tecnica affiancati da giocatori “professionisti” che si sono messi a disposizione. Le adesioni sono state soddisfacenti, siamo arrivati a circa 40 iscrizioni tra Asti e Cerrina ma purtroppo quasi nessuno dal Muro e questo sta a significare che alle Società non interessa molto, fatto salvo quelle poche che fanno già attività da diversi anni sulle piazze. I giovani devono essere motivati e valorizzati, non solo come terzini, perché poi c'è il rischio che si stufino e appendano il tamburello al chiodo.

Riccardo Bonando – neo Consigliere Nazionale delegato per il Muro

Direi che stiamo assistendo ad un bel campionato. Il Grazzano resta sempre la squadra da battere, ma per determinare le posizioni delle quattro squadre che potranno accedere alle semifinali sarà una bella battaglia, in virtù del fatto che lo stesso Grazzano, ha vinto contro le sue dirette concorrenti fra le mura di casa (non senza fatica); al ritorno si troverà a giocare partite importanti a Vignale, Montechiaro e Moncalvo e in un campionato equilibrato il fattore campo avrà il suo peso specifico. 

Come ogni anno la discussione si focalizza sui punteggi dati ai giocatori. Ci sono giocatori che vorrebbero giocare, vincere e farsi le regole. Io credo che ognuno debba restare nel proprio raggio di azione. Mentre per una società e i giocatori l’obiettivo principale deve essere quello di ottenere i migliori risultati nel campionato in corso, chi organizza, ha un obiettivo diverso e di lungo periodo ovvero quello di rendere interessante e far sopravvivere un torneo nell’arco degli anni.

Il campionato in corso è anche un campionato in cui, gioco forza il Regolamento, c’è una forte rappresentanza di giovani, alcuni dei quali molto bravi, questo è un fattore positivo e di buon auspicio.

Prima di concludere, mi preme ricordare un fatto spiacevole avvenuto durante questo campionato, ovvero l’attribuzione di un punteggio ad un giocatore, diverso rispetto al regolamento. Io stesso essendo giocatore e dirigente di una società, sono conscio che NEL RISPETTO DELLE REGOLE, si debba far di tutto per poter vincere, ma la malafede di alcuni dirigenti, non deve essere assolutamente tollerata, soprattutto se poi questi dirigenti, a suon di interviste e comizi da bar, scaricano la colpa sugli organizzatori, che in questa vicenda nulla c’entrano. Se questi dirigenti, avessero avuto la fermezza e la convinzione della propria interpretazione alla regola in questione, avrebbero dovuto continuare ad applicarla, finché un ricorso di una società avversaria, fatto nei modi e nei tempi stabiliti, avrebbe sancito un giudizio da parte della giustizia sportiva. Questo non è avvenuto, i dirigenti una volta richiamati, si sono subito allineati al regolamento e questo la dice lunga su tutta questa vicenda. 

Per concludere, ci tengo a ringraziare tutti gli organi di stampa (cartaceo e web), cha danno risalto e enfasi a questa disciplina.

Come vedi il Muro del futuro?

Sembra quasi anacronistico dirlo, ma il tamburello del futuro, ha bisogno del suo passato. Nel momento in cui perdiamo il “senso di paese”, la comunità, la tradizione, inevitabilmente perdiamo le piazza del tamburello. I giocatori di un tempo, sono nati e cresciuti sulla piazza, perché il giocare a tamburello era la naturale conseguenza di vivere in un paese. Non esisteva un settore giovanile, ma i più bravi venivano gradualmente inseriti all’interno delle varie formazioni, dovendo dimostrare il loro valore. Oggi prima dei giovani, servono dirigenti illuminati, che siano il tramite per riportare le nuove leve a giocare  sulla piazza. Il campionato in corso, vede la numerosa presenza di giovani atleti, ma molti di questi, sono cresciuti e maturati su campi non a muro. Diverse società si stanno occupando di settore giovanile, ma è necessario fare di più. I comitati locali si stanno adoperando molto in questo senso, ma è necessario una sforzo comune da parte di tutti, per dare slancio e entusiasmo al futuro del “Tambass”.

Alberto Bicocca – Giocatore di Serie A e neo Consigliere Commissione Muro quota atleti.

Giunti al termine del girone di andata del Campionato 2017 direi che si conferma una situazione in linea con quella dell’anno scorso in cui il Grazzano svetta come squadra da battere, inseguita da 4 squadre che si contendono  l’entrata nei play off e dalle rimanenti che, pur essendo lontane dall’obiettivo, non hanno perso l’entusiasmo nella competizione. Un  girone di andata contraddistinto da alcune squadre che non hanno potuto esprimere in pieno il proprio potenziale,  sia per infortuni  intercorsi sul campo, sia  per scarsa amalgama tra i componenti dello stesso team;  ciò  nonostante ha regalato alcuni bei momenti di scontro con risultati incerti fino agli ultimi games e numeroso pubblico a bordo campo sopratutto nelle gare “di cartello”. Da fedele appassionato di questo sport  posso affermare di aver visto sul campo giocatori emergenti di sicuro avvenire (come Volpe e Belvisotti  per citarne qualcuno)  e  conferme di talenti venuti alla luce negli ultimi 2 anni (come Monzeglio Emanuel, Forno , Ulla e Marletto,  per citarne altri). 

Come vedi il Muro del futuro?

Da addetto ai lavori, poiché nel tamburello a Muro si riscontra uno scarso ricambio di atleti, mi sento di dire che i campionati  futuri  andranno gestiti con sempre maggior cura ed attenzione, al fine di renderli il  più equilibrati possibile tramite un preciso sistema punteggio /giocatori; in questo modo i match non risulteranno  troppo scontati e a mio avviso si potrà recuperare ancora più pubblico. A tal proposito il girone di andata ha visto alcune gare disputate con distinte dei giocatori non chiare da un punto di vista dei punteggi, che hanno inevitabilmente alimentato polemiche sulla stesura stessa del Regolamento. Proprio in questo ambito si dovrà continuare a  lavorare con impegno per garantire la massima chiarezza e trasparenza. 

Alessandra De Vincenzi – Consigliere Federale

Oltre alle valutazioni già espresse dai miei colleghi vorrei che facessimo uno sforzo (economico ed organizzativo) in più e che i campionati giovanili a Muro fossero aperti anche alla categorie femminili. L’anno scorso per la prima volta abbiamo inserito i Campionati femminili di Serie A e B a Muro durante l’evento della Coppa Italia maschile a Tonco (AT) ed è stato un successo sia di gioco che di pubblico. Quest’anno replicheremo ed aggiungeremo al programma un evento che coinvolgerà i nostri “cugini” della Pallapugno; credo molto nell’avvicinamento di queste due discipline sferistiche, sia per vocazione di gioco che per i tempi bui che ci aspettano nel futuro prossimo in seno al Coni.

Ho assistito negli scorsi anni ai lavori della Commissione a Muro e Comitato Regionale per offrire alle società un Regolamento che obbligasse ad investire sui giovani e desse a tutti i Presidenti la possibilità di costruire squadre equilibrate. Checché se ne dica, l’obiettivo è stato pienamente raggiunto. Fino a qualche anno fa il Campionato a Muro si concludeva con svariati punti di scarto tra la prima classificata e le altre, oggi non succede e ciò dimostra la funzionalità del punteggiare i giocatori. Sono fermamente convinta che a livello nazionale dovremmo adottare il sistema punti anche nell’Open di serie A maschile, aiuteremmo le società a costruire squadre equilibrate e non assisteremmo a campionati dove mesi prima della fine del girone di ritorno il divario tra le prime due classificate è talmente ampio da sapere già chi vincerà il titolo.

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