Quando arrivi lassù capisci perchè tanti turisti vagabondi si innamorano di certi luoghi e quanto stolti siamo sovente noi a non capire le bellezze che ci circondano.
Oltretutto ieri era una splendida giornata di sole e di aria pura, un regalo del tempo che speriamo abbia spazzato gli ultimi sussulti di un inverno, da noi sempre troppo lungo. A Rocca d'Arazzo arrivava gonfio di vittorie il Grazzano, spauracchio celebrato che da qualche tempo si è riappropriato del titolo di maggior vincente del Torneo a Muro del Monferrato.
Due squadre blasonate una per titoli acquisiti, l'altra per l'entusiasmo dei propri meravigliosi tifosi. Tanta gente a bordo campo, come spettatori sulle gradinate di un anfiteatro che domina la città ed in lontananza le montagne ancora coperte di neve. Un interrogativo è d'obbligo per tutti" Ci sarà partita o gli ospiti faranno un sol boccone dei locali?"
Direi che entrambe le situazioni si sono in parte avverate perchè Gerbi e Co. hanno tenuto a bada il clan Biletta-Fracchia sino a metà gara: poi il turbo ha inserito le marce alte e la partita è andata via liscia come un burro spalmato sul pane raffermo. Inutile fare commenti sui singoli perchè credo che tutti sul campo abbiano fatto la loro parte ma evidenti sono apparse le discrepanze di un Rocca ancora alla ricerca di automatismi validi e produttivi al cospetto di un team che nel bene e nel male ha raggiunto una perfetta intesa in ogni reparto.
Onore quindi ai vincenti ma anche agli sconfitti, con la speranza che questi ultimi riescano in breve tempo ad uscire dall'impasse che ne condiziona il rendimento: il torneo ha bisogno di un Rocca diverso, pimpante, capace di occupare le zone alte della competizione che da sempre lo vede in prima fila.
Ora il campionato momentaneamente si ferma per preparare il futuro ed è auspicabile che questo lasso di tempo porti frutti positivi perchè un torneo senza il Rocca ai vertici perde molto del suo fascino e del suo interesse.
