Vignale e Moncalvo non perdono tempo

Una piccola gita di piacere si trasforma in un test importante che conforta anche quelli che come tante Cassandre non credono più nella passione, quella vera, verso gli sport chiamati "poveri" solo perchè non conosciutissimi al grande pubblico.

Arrivo a Vignale dove trovo una splendida giornata di sole, dal clima abbastanza godevole ed una temperatura molto meno rigida di quella lasciata nella bassa pianura astigiana. Pensavo come si dice di dare i soliti due colpi tanto per sbarcare il lunario di un dopopranzo in proiezione "chiusura" di queste feste natalizie che, purtroppo, hanno perso molto del loro fascino antico. Invece con tanto di arbitro Vignale e Moncalvo sono già pronte per iniziare una partita vera, per verificare i "nuovi" ed abbozzare qualche tattica per iniziare al meglio il prossimo campionato a Muro che vedrà ancora una volta tutti contro il Super Grazzano che sembra non aver nessuna voglia di abdicare. Prima sorpresa: la presenza di due personaggi che girano per il campo con uno strano apparecchietto testato da quel grande innovatore alferese approdato al tambass Beppe Adrianò, chiedo a Sergio ( Deevasis) notizie in merito: mi risponde che quell'aggeggio misura la velocità all'istante della pallina: al termine della contesa Molino e Monzeglio (questo di Vignale ma atleta in forza al Moncalvo) si giocheranno il primato fissato intorno ai 180 km. orari. Molti giovani nel Moncalvo a sostituire gli "impossibilitati", tutti presenti nel Vignale con la splendida realtà di Volpe a fondocampo con il confermatissimo Ulla e il ritorno a casa di Teto, terzino di raro intuito che sopratutto sul suo campo, ho pochi rivali: a completare la rosa ancora "Benzina" Molino e l'azzanese Carretto. Dalla parte opposta già su  standard elevatissimi Monzeglio, ben accompagnato dal "fiducioso" Sandro Appiano: per gli altri, alcuni molto giovani, ci sarà tempo per rivederli in un futuro molto prossimo. Presenti alcuni dirigenti, dal già citato Deevasis al Prof. Miglietta in continuo dialogo con i "rivali" Igor Tapparo e il presidentissimo Tabachetti che si è espresso in modo onirico sulla sua formazione che senza incidenti di percorso come è successo nell'annata appena trascorsa potrebbe diventare per tutti un osso molto di difficile da rosicchiare e duro da digerire. Si sa! sono parole di Presidente innamorato e quindi da prendere davvero con le dovute considerazioni. Intanto a giorni inizieranno i lavori per risistemare il fondo del terreno lungo tutto il percorso del bastione per permettere un miglior drenaggio e consentire alla pallina rimbalzi regolari e consentire, di conseguenza, ai giocatori un preciso piazzamento a tutto vantaggio dello spettacolo. Grazie per lo splendido pomeriggio sportivo in attesa degli scontri di primavera, con le prime scelte da verificare a suo tempo. Alla prossima Cerot

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