Intervista a Daniele Coser direttore tecnico Besenello

A Besenello, anche quest’anno c’è tanta voglia di giocare. Ecco alcune considerazioni fatte con Daniele Coser, allenatore della squadra di serie B femminile che anche quest’anno con la sua squadra parteciperà al campionato di serie D maschile. A Besenello si rispettano i valori dello sport partecipare e divertirsi.

Come nasce la tua passione per il tamburello?

Rispondo a questa domanda in dialetto: Mi son da Naldem. Io sono di Aldeno. Aldeno è una capitale del tamburello, una piazza storica. Questa passione in me c’è dalla nascita. Mio nonno è stato un grandissimo del tamburello. In casa si viveva di tamburello. Poi mettici, che abitavo a dieci metri dal piazzale delle scuole, dove tutti giocavano a tamburello prima dell’avvento della nascita dello sferisterio. Vedevo sempre ogni giorno giocare a tamburello. Il campo di tamburello, era la mia seconda casa. Per questi motivi amo il tamburello.

Quali sono gli obiettivi per il campionato ormai alle porte?

Parlo per il tamburello femminile ovviamente cioè la realtà che alleno. Per la femminile sarà un anno molto austero. Abbiamo dei problemi di organico e quindi non riusciamo a disputare la serie B. Abbiamo otto giocatrici nella categoria allieve, ma solo due potrebbero ben figurare in un campionato duro come quello di serie B. Pertanto sono costretto a chiedere alle “senatrici” Giusy Pescador e Linda Gottardi di lavorare sodo e portare tanta pazienza, ma soprattutto credere nel nostro progetto di inserire delle giovani in squadra. Come settore giovanile, siamo messi bene. Il gruppo è unito e tutte le giocatrici hanno voglia di crescere. Quest’anno a Besenello giocano due giocatrici di Treviso e una di Cavareno e questo vuol dire che la società del Besenello punta sui giovani dando spazio a tutti.

La tua squadra anche quest’anno giocherà in serie D maschile. Quali sono i motivi di questa scelta?

Su questo argomento sono costretto a ripetermi. Direi la mancanza di un organico ampio e le ristrettezze economiche hanno fatto si che anche quest’anno per tenerci in allenamento e non perdere lo spirito competitivo ci siamo iscritti alla D maschile. Abbiamo in squadra anche dei maschietti che ci permettono di completare l’organico. Quando sarà possibile, faremo esordire alcune ragazze della categoria allieve.

Come definisci il gruppo a tua disposizione e come procede secondo te la crescita delle giovani atlete?

Per le ragazze più esperte Linda, Elisa e Giusy credo che non ci siano parole. Sono da lodare. Lavorano, sudano, sono sempre disponibili. Da due anni non giocano nella loro categoria di competenza. Per loro l’importante è giocare, fare gruppo e divertirsi. Le giovani crescono bene. C’’è ancora da lavorare. Qualche ragazza è acerba, ma ha voglia di spaccare il mondo e di affermarsi. Sono convinto che il futuro sia loro

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