Il Bubbio chiede di poter rigiocare sulla piazza del paese

Gianpaolo Bianchi, «patron» del Bubbio Bioecoshop

La società di patron Bianchi potrebbe non iscriversi alla A “Speriamo che la Federazione ci conceda una deroga”

Il massimo campionato di pallapugno è a un bivio: stasera si chiude la seconda fase playoff con la partitissima di Cuneo tra Federico Raviola (secondo) e l’Araldica Pro Spigno di Paolo Vacchetto (primo con due punti di vantaggio). Per scalare la vetta i cuneesi devono imporsi con almeno 5 giochi di scarto: altrimenti nelle semifinali sarà Vacchettino ad affrontare il quarto classifica e Raviola e Campagno dovranno affrontarsi in un doppio scontro diretto (più eventuale bella). Ma fa rumore intanto anche la notizia che arriva da Bubbio. Il patron della società, l’armatore astigiani-ligure Gian Paolo Bianchi, ha confermato che con ogni probabilità la società astigiana (che partecipa ai playout con capitan Pettavino) non si reiscriverà al prossimo torneo di serie A.
«Lo sponsor Bioecoshop dell’amico Beppe Migliora potrebbe non confermare l’abbinamento pubblicitario e in questo caso ci vedremmo costretti, nostro malgrado - sostiene Bianchi - ad autoretrocederci». Stando al regolamento il club della Val Bormida potrebbe dover ripartire dalla C2 ma Bianchi spera in un doppia deroga della Federazione: «Abbiamo inviato una lettera alla Fipap in cui chiediamo di essere ammessi alla B e di poter tornare a giocare sulla nostra storica piazza del paese».
Lunedì il Consiglio federale potrebbe dare un primo parere sulla richiesta o comunque prendere visione dell’istanza.
Il Bubbio attualmente disputa le partite casalinghe nello sferisterio amico di Monastero Bormida che ha fatto registrare in queste due stagioni un afflusso costante di pubblico. Un segnale dell’attenzione con cui gli appassionati dell’Acquese e Val Bormida e Langa astigiana seguono le sorti pallonistiche. Quella del ritorno sulla storica piazza della chiesa a Bubbio è uno dei cavalli di battaglia portati avanti in questi anni da Bianchi.Una richiesta motivata anche e soprattutto dalla forte suggestione e dal richiamo indubbio che questa piazza, unica nel suo genere, offre agli spettatori. La Federazione guidata dal presidente Enrico Costa dal canto suo aveva sostenuto la deroga fino a quando la squadra non aveva conquistato la promozione in A. 
A quel punto era diventato di fatto impossibile concedere ulteriori «liberalizzazioni». «Ma ora - conclude Bianchi - con una eventuale riammissione in B sarebbe interesse di tutti riportare il balòn in questa piazza». 

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