«Questo castello potrebbe essere la sede ideale per un prossimo evento, magari la danza».
Lavinia Saracco, delegata provinciale Coni, ospite a Viale, ha sintetizzato e proposto, con la grazia di sempre, uno stato d’animo condiviso da chi ama sport e bellezza. L’evento Alegra (che ha messo insieme campioni, storie, personaggi dei due mondi sferistici, tambass e balon), condotto con la consueta verve e professionalità da Ivo Anselmo, è a suo modo paradigmatico di quello che rappresentano gli sferisteri nella loro essenza: sono una straordinaria vetrina di un territorio. Chi ha avuto la ventura di vivere la splendida serata di Viale (Nord Astigiano) e il giorno successivo di gustarsi un pezzo della sfida pallonistica tra Paolo Vacchetto e Parussa («guastata» solo dall’infortunio al battitore ospite che sul 2-2 e 30-30 si è dovuto arrendere ad un nuovo guaio muscolare ad una gamba) sulle tribune sospese di un paese di pietra magico come Spigno (dove il Monferrato acquese respira già i sentori della marina Savonese) può rendersi conto di quanto i territori monferrino, di Langa, della Val Bormida, del Roero, possano offrire all’appassionato ma anche al turista che cerca tipicità e tradizioni.
Tornando alla serata di Viale, il merito di Luigi Musso e degli organizzatori sta proprio in questo: aver (ri)unito i campioni del tambass e del balon, facendoli convivere e conoscere. Mettere accanto due fenomeni del tamburello come Dellavalle e Petroselli con un mito eterno della pallapugno (Massimo Berruti), o lo strepitoso polivalente Monzeglio, o il Raviola «terzo incomodo» del balòn, o il Bolla numero uno dei terzini pallonistici, significa saper dipanare all’infinito il meraviglioso filo di seta ideale che unisce le colline e i cieli di questi antichi giochi. Non a caso, l’altra sera, a Viale, nel giardino incantato del castello, risuonavano le note della Cerot Band. Il vecchio campione (del tambass) ha dato poesia e musica a una notte da fiaba.
