Yehia El Kara: pendolare del balon. Dal lavoro a Dubai alla passione per lo sferisterio

Yehia El Kara, il primo atleta libanese a vincere per due volte lo scudetto della pallapugno

Yehia El Kara merita sicuramente il titolo di «pendolare del balon». Fino a pochi giorni fa era a Dubai, dove risiede da quasi tre anni e dove commercializza macchine per la produzione di gelati. Oggi scenderà in campo nella formazione di Bruno Campagno a Mondovì, contro Davide Barroero.
Non è ovviamente un esordio assoluto: El Kara è un «veterano» e ha già vinto due scudetti nel 2015 e 2016, entrambi con Massimo Vacchetto ad Alba e a Castagnole Lanze. È stato il primo libanese, e ci tiene particolarmente, a conquistare lo scudetto nella pallapugno, uno sport assolutamente sconosciuto nella sua terra d’origine.
Yehia, 37 anni, popolarissimo per la sua simpatia nell’ambiente del balon, è arrivato in Italia nel 1989, a 6 anni, con la famiglia. Abitava a Magliano Alfieri, nella piazza dello sferisterio.
L’amore per quello sport così strano è scoppiato subito: a lungo è stato il raccattapalle ufficiale, poi «promosso» segnacacce, quindi è diventato un giocatore di indubbie qualità. È un terzino dinamico e preciso, tempista, con un gran senso della posizione, ma ha fatto anche il battitore nelle formazioni giovanili.
Pochissime ore dopo la conquista a Cuneo del secondo scudetto, è salito sull’aereo per Dubai. Nei ritagli di tempo si è continuato ad allenare con il pallone, come provano le battute davanti all’inconfondibile profilo del Burj Al Arab, con la sua leggendaria forma a vela, l’hotel più costoso del mondo, secondo gli orgogliosi abitanti di Dubai.

«In Italia con piacere»
Racconta: «Sono tornato perchè l’estate negli Emirati è micidiale: si superano abbondantemente i 50/55 gradi. Alla fine del campionato, con un clima più “umano”, tornerò a Dubai. Ritrovo l’Italia con piacere, soprattutto la pallapugno. Ho trovato l’accordo con Campagno con cui mi trovo molto bene. L’impatto è stato emozionante. Ho esordito entrando sul 6-4 contro Vacchetto nella gara che abbiamo vinto 11-10. Contro Barroero sarà la prima volta dall’inizio».
E ancora: «È stato curioso trovare come allenatore Roberto Corino, con cui avevo giocato nel 2011 a Cuneo, vincendo la Coppa Italia. A Dubai mi ero sempre allenato e tenuto in forma. Riprendere la pratica agonistica è stato facile. Prima di tornare negli Emirati non mi dispiacerebbe conquistare un altro scudetto». 

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