Alunni di una scuola finlandese stregati dalla pallapugno di Langa

insegnanti italiani e finlandesi insieme

Hanno imparato quando attaccare e difendere la propria zona di campo e le tecniche per fare punto visto che durante le partite non sono previsti passaggi di palla con i compagni di squadra. Hanno fatto pratica su come si lancia e si colpisce la palla e su come posizionare le gambe, i piedi, le braccia e il busto per essere più agili in campo.

La delegazione
Gli alunni di una scuola finlandese sono stati «stregati» dalla pallapugno, lo sport tradizionale del basso Piemonte e della Liguria. È successo durante un progetto di mobilità Erasmus promosso dall’istituto comprensivo «Bossolasco-Murazzano». Una delegazione composta dal dirigente scolastico Bruno Bruna, dalla direttrice dei Servizi generali e amministrativi, da due docenti di scuola primaria e da due professori di secondaria di primo grado ha visitato la «Kirkylä schhol» di Pirkkala. Lo scopo era quello di assistere alle lezioni nelle varie classi, osservando gli alunni dai 6 anni (preschool) ai 13 anni (6° primary school), potendo così approfondire dal vivo la conoscenza di un sistema scolastico ritenuto tra i migliori al mondo soprattutto per quanto riguarda l’insegnamento all’aria aperta, cercando di mettere a fuoco gli aspetti che potrebbero essere trasferiti nell’istituto dell’Alta Langa a beneficio di alunni e personale.
In cambio, i professori italiani hanno insegnato ai ragazzi finlandesi come si gioca a pallapugno. Maestri d’eccezione, Stefano Barbero, insegnante di Educazione fisica e Fabrizio Cerrato, professore di Religione, ex giocatore di balon : era terzino nella squadra del Cortemilia capitanata da Flavio Dotta, vincitrice del campionato del 1993. 
Spiegano: «Abbiamo proiettato un breve filmato sulla pallapugno tradizionale e su quella leggera, abbiamo quindi tracciato il campo sulla neve e, dopo una breve dimostrazione pratica, gli alunni hanno formato le squadrette e dato vita a due partite. Durante l’intervallo hanno nuovamente voluto ripetere l’attività».

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