Voglino: “Voglio giocare, la pensione può attendere”

Pier Paolo Voglino con il giovane battitore Cristian Gatto

Pier Paolo Voglino ha superato il limite dei 50 anni per A e B cerca una piazza in serie C1

Non ha neppure raggiunto "quota 100" ma il mondo della pallapugno lo vorrebbero già in pensione, almeno dal campo. Pier Paolo Voglino ha appena conquistato la vittoria nella serie B assieme a Cristian Gatto con l'Alfieri Albese ma a lui la cadetteria è bandita. Troppi i 55 anni che raggiungerà nel 2019 per i due massimi campionati, con un'ultima opportunità possibile nelle serie C1 e C2 dove il tetto è proprio 55. Per via del regolamento dei punteggi impossibile una sua collocazione nella quarta serie da qui unica scelta possibile la C1, pur se con almeno metà dei battitori non lo possono affiancare visto l'alto monte punti che ha in dote. Voglino è una tra le spalle più brave di sempre in una carriera che ha attraversato oltre trent'anni di balon per un eccezionale record di longevità. «Dalla pallapugno ho avuto tantissimo, spero di aver restituito qualcosa e voglio continuare a farlo. Questo sport è la mia vita ed oltre all'attività di tecnico nel mondo giovanile mi piacerebbe ancora disputare una stagione da giocatore. In fondo il mio sogno era quello di poter disputare un campionato con mio figlio Giovanni (13 anni), peccato non riuscire a realizzarlo» interviene Voglino, che vive e risiede a Castagnole Lanze. Qui alterna gli impegni con la famiglia, la professione di insegnante di religione alla Media (lauree Suis e Teologia) e tecnico della locale società seguendo l'attività giovanile che nell'ultimo anno ha coinvolto settanta ragazzi. Dopo dieci anni i primi allievi si sono tutti affacciati in categoria con Alessandro Voglino addirittura prosismo al debutto in A. Per Voglino giocatore ultimo campionato di B che lo ha portato al titolo, il quarto in cinque stagioni, frutto di 43 vittorie su 46 gare ed unico rammarico la sconfitta in Coppa Italia. «Gatto è un battitore strepitoso a lui va gran parte del merito, ma è gratificante quanto una vittoria l'essere stato di aiuto nella crescita di un giovane fino a portarlo alla A. E lui mi avrebbe voluto come suo tecnico a Cortemilia. Ma anche qui possibilità sfumata».
Il regolamento impedisce da quest'anno la possibilità di essere giocatore e tecnico in due diverse società. «Il primo desiderio, almeno nel 2019, è quello di fasciarmi ancora il pugno e farò di tutto per essere al via in C1 affiancando un giovane con l'obiettivo di farlo crescere. Se la quadretta potessere essere già formata, non si sa ancora in quale sferisterio essere di casa» commenta la spalla astigiana che un titolo in C lo conquistò nel 1983 a 18 anni. Lunedì scadrà il termine per formalizzare le iscrizioni. «Potrò sapere se si aprirà qualche opportunità. Cortemilia aveva fatto domanda per la C1, ma l'ha presentata con un giorno di ritardo. Vedremo se sarà concessa una deroga» conclude Voglino che pur di essere al via potrebbe addirittura decidere di acquisire una società

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