Federico Raviola domina anche la finale di ritorno. È lui il campione italiano

(lanteri) - L’ingresso in campo a Cuneo delle due squadre

Federico Raviola, monregalese, 25 anni tra pochi giorni, è il nuovo campione d’Italia di pallapugno. Ieri nello sferisterio «Francesco Capello» di Cuneo ha battuto Davide Dutto per 11-5, nella finale di ritorno della serie A-Trofeo Araldica, e si è cucito sulla maglia lo scudetto, avendo vinto già la gara di andata per 9-11, dopo una strepitosa rimonta. Grande soddisfazione per il giovane del team di Cuneo, che corona un sogno davanti al suo pubblico.

Nell’Albo d’oro della pallapugno succede a Massimo Vacchetto, da tre anni sul trono, bloccato in questa stagione da due gravi Infortuni.
In uno sferisterio gremito, la due squadre sono scese in campo nelle formazioni annunciate: l’Acqua S. Bernardo-Ubi Banca con Raviola, Danna, Rinaldi, Re, la Tealdo Scotta con Dutto, Arnaudo, Iberto, Panuello.
L’inizio é stato favorevole a Raviola, che dopo l’1-1 è andato in fuga arrivando sul 5-1. Con palloni profondi e precisi, che hanno messo in difficoltà Dutto e i compagni dell’Alta Langa. A questo punto è cominciata a cadere una leggera pioggia, che non ha ostacolato il gioco.
Dutto ha lottato e ridotto le distanze prima del riposo (7-3), favorito anche da qualche errore di troppo dei cuneesi, vicinissimi all’8-2, mentre la pioggia aumentava di intensità.
La seconda parte del match si e giocata in condizioni ai limiti della regolarità (e forse anche oltre). Dutto ha prodotto il massimo sforzo recuperando fino all’8-5, poi si è arreso.

L’ultimo pallone di Rinaldi
L’ultimo pallone dell’incontro è stato messo a segno alle 17,06 da Rinaldi e ha scatenato la festa (bagnata) dei cuneesi. Raviola è stato travolto dall’entusiasmo dei tifosi: in prima linea il padre Ezio, ex dirigente federale e suo ipercritico e scatenato sostenitore. Poi, in un clima di entusiasmo incontenibile, il presidente federale Enrico Costa, monregalese pure lui, ha consegnato lo scudetto ai vincitori.


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