Il ricordo di Cerot: quella sfida negli anni 60 contro la squadra dei macellai astigiani.
Martedì 9 ottobre alle 21 il rosario nella parrocchiale di Cinaglio dove mercoledì alle 15 sarà celebrato il funerale
La notizia della scomparsa di Enrico Molino ha fatto il giro dell'ambiente sportivo e soprattutto nel campo tamburellistico dove "Ricu" è stato per anni un vessillifero eccezionale prima come giocatore e poi come sostenitore totale di tutte le esperienze sportive di Cinaglio, uno dei paesi che più hanno contribuito alla trasformazione dello sport principe del Monferrato e di alcuni paesi limitrofi. Porgo le mie condoglianze ai parenti, agli amici ed alla Società Sportiva cinagliese che lo celebra ancora oggi come Primo capitano della sua Fondazione avvenuta proprio 50 anni orsono. Non intendo aggiungere oltre perché saranno molte le dediche e i ricordi di amicizia ma voglio raccontare un piccolo episodio successo prima ancora della Costituzione della Società. Si era nel 1964 forse '65 quando proprio nel campo, che dopo sarebbe diventato "sferisterio", si disputò una strana partita che vedeva di fronte una squadra locale contro un gruppo di macellai astigiani. Mio padre e mio cugino Gigi Marello esercitavano questa attività a Revigliasco, il mio paese, e ad Asti: per questo motivo fui convocato per l' amichevole. Non so con certezza, avevo allora 15 anni, ma penso che tra gli avversari ci fosse anche lui, Ricu, come battitore già quotato in zona e tra i rivali, molto più anziani di me. Nella mia squadra giocarono "Giacurin" Fasolo, di Soglio, un certo "Dario Cit", mio cugino Gigi, Leandro Oddone ed il sottoscritto. Da allora sono trascorsi circa 54 anni ma non sono cambiati minimamente quel senso di affetto e di amicizia "stipulato" in quell'anno: tra noi tutto è sempre rimasto come prima e come sarà per tutti gli anni a venire.