Dal Belgio a Grazzano per dire “sì” innamorati del paese e della gente

Il matrimonio della coppia belga celebrato in municipio a Grazzano.

Una grande storia dietro la famiglia che si mise a palleggiare al termine della Supercoppa rendendo elettrizzante l'ambiente

Grazzano conosciuta sui filmini Super8 in Belgio è diventata il luogo del cuore e, da sabato, anche quello del giuramento d’amore.Un «sì» pronunciato in tre lingue davanti alla sindaca Rosaria Lunghi quello di Sylvia Hanssens, 40 anni e David De Clercq, 48, sposi tra le colline del Monferrato.
Un viaggio lungo centinaia di chilometri dai Paesi Bassi per il matrimonio celebrato in Municipio dove la prima cittadina ha officiato il rito, prima italiano poi in inglese ma, come richiesto dalla legge, l’interprete italo-belga Manuela Rinaldi lo ha tradotto in dutch la lingua del Belgio.
E per gli sposi finito il banchetto e smessi gli abiti nuziali anche qualche scatto simpatico sulla piazza impugnando il tamburello. 
La scelta della capitale aleramica per lo sposalizio non è stata casuale per la coppia e la quarantina di invitati. Infatti la madre della sposa, Annie, risiedeva accanto a un grazzanese, Henri Lingero, emigrato in Belgio. Per alcune estati a cavallo tra fine degli anni ’60 e primi ’70 la giovane era stata ospite con la prima figlia Sonia, sabato testimone della sposa. L’ultima volta che soggiorno a Grazzano era in dolce attesa della secondogenita Sylvia i cui occhi non avevano mai visto il Monferrato. 
Dieci anni fa gli allora fidanzati Sylvia e David avevano deciso di conoscere Grazzano per scoprire il paese descritto da Annie e rivedere i luoghi conosciuti solamente attraverso i filmini amatoriali vecchi di oltre trent’anni. «Da allora sono sempre tornati e sempre più innamorati del paese e della sua gente, della cucina e soprattutto del nostro vino» spiega la sindaca. Un amore nostalgico era stato quello di Lingero, che nelle sue ultime visite aveva voluto farsi portare dal figlio sotto un albero di melo ad ammirare le colline lasciate tanti anni prima. 
Grazzano è stata anche una vacanza per gli sposi e gli invitati. 
Il Monferrato sta scoprendo la propria vocazione internazionale. «Negli ultimi cinque anni ho potuto notare un significativo incremento della presenza straniera: Paesi Bassi, Germania e Inghilterra le nazionalità maggiormente rappresentante» dice Rosaria Lunghi, che lo riscontra anche nel ruolo di guida volontaria nelle visite guidate al chiostro dell’abbazia d’Aleramo. 
Tra le motivazioni che la prima cittadina indica c’è l’elezione a patrimonio Unesco «che indubbiamente ha dato in noi consapevolezza delle potenzialità del nostro territorio ma soprattutto ha fatto accendere i riflettori per gli stranieri. I tedeschi ad esempio definiscono la comunità di Grazzano come il popolo dei lunghi tavoli e apprezzano, oltre alla bellezza paesaggistica e le eccellenze della tavola, il senso di comunità e familiarità. C’è chi pur non conoscendo una parola di inglese si adopera e a gesti offre il proprio aiuto». Così a Grazzano c’è chi decide di sposarsi ma anche chi acquista casa, come ad esempio una coppia olandese che nelle scorse settimane ha comprato un grande storico caseggiato non distante dalla centrale piazza Cotti.

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