Dal mitico Castell'Alfero 1972 a Luca Marchidan: storie di foto

LA FOTO ORIGINALE SCATTATA DA PIER GIUSEPPE BOLLO SUL CAMPO DI TAMBURELLO DI CASTELL’ALFERO 1972 CON UNA ZEIISS IKON (6 X 6) A SOFFIETTO CON DIAPOSITIVA A COLORI

Un archivio sterminato quello del campione di tamburello e di vita Aldo "Cerot" Marello. Una raccolta certosina di libri, articoli di giornale, fotografie, cimeli da consultare per curiosità, per approfondimenti o nei momenti di nostalgia. Alcune testimonianze hanno avuto gli onori di finire in libri o calendari altre rimangono lì a suggellare un piccolo mondo antico ricco di persone irripetibili e di situazioni difficilmente replicabili.

Risalire alle fonti di tutta questa ricchezza è per niente facile. Ricordate la foto dell'esordio di Aldo nella pallapugno propiziato da Pino Morino scattata da un anonimo spettatore sul campo di Montechiaro d’Acqui nel novembre di quasi trent’anni fa. In questo caso non possiamo venirgli incontro.

Mentre in quella del grande Castell'Alfero ritornato campione nel 1972 e dedicata con un commosso ed apprezzato scritto al presidentissimo Sando Vigna per festeggiare le sue splendide 85 primavere abbiamo una sorpresa nella sorpresa. 

La storica foto del Castell'Alfero campione è stata scattata da Pier Giuseppe Bollo con una ZEIISS IKON (6 X 6) A SOFFIETTO CON DIAPOSITIVA A COLORI, la prima foto scattata con questa incredibile apparecchiatura per cui non si scorda mai. Allora una foto era una foto prima dell'avvento del digitale e della comunicazione globale in cui tutto è ostentato e pubblicizzato. Sarebbe una storia nella storia risalire a tutto il percorso fatto da questa fotografia epica. Con talmente tanto materiale diventa difficile citare l'autore, in questo caso ancora sulla breccia tuttora con una mostra Tamburello e dintorni in cui vi è una selezione della sterminata produzione aiutato da Riccardo Bonando per la parte atletica e da Enzo Gino per l'aspetto organizzativo e comunicativo. Dopo aver raccontato il torneo del Muro e la sua finale Bollo è attualmente a seguire la Coppa Italia nell'alto mantovano.

Altra storia ed altra foto quella di un giovanissimo Luca Marchidan quando giocava per diletto nella serie D muro. Era già talmente bravo che il fotografo volle immortalarlo in attesa di un futuro radioso. Questo ragazzo sempre educato e posato appena sentiva due colpi scendeva di corsa sul campo di Piea dove ha fatto la trafila giovanile. L'approdo a Cerrina con Aristide Cassullo per fare il salto di qualità. Ebbene il prossimo anno questo ragazzo figlio di immigrati della Romania potrebbe militare col mantovano Cimarosti nel leggendario Cavaion assieme a campioni del calibro di Pierron, Federico Merighi, Previtali e Cavagna.

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