Una veduta del folto pubblico in tribuna
Il popolo del tambass ha marciato su Montemagno silenzioso e ordinato. Tra i vincitori della finale scudetto 2018, quella del decennale tricolore, c’è senza dubbio l’organizzazione. Promozione a pieni voti per un evento a cui è «mancata solo l’aria condizionata» ironizzava qualcuno. Fondamentale la collaborazione con la società ospitante Montemagno di patron Giulio Griffi e del dirigente operativo Paolo Monaca. Tra le contendenti tifo caldo ma corretto, schierate alle parti opposte di piazza Umberto I. In mezzo Ivo Anselmo, l’ex fischietto del calcio diventato voce ufficiale del tamburello, alla prima da speaker nella finalissima dei bastioni. A lui gli interventi tra i cambi campo dando il microfono ai diversi ospiti, tra cui il numero uno della federtamburello Edoardo Facchetti col vice Flavio Ubiali. A fare gli onori di casa Mimmo Basso, alla guida del comitato Fipt provinciale nonché Commissione storica del muro che il campionato organizza. Voci fuori campo suggeritori dello speaker i consiglieri nazionali Alessandra De Vincenzi e Riccardo Bonando, assieme a Roberto Gino (presidente Fipt Piemonte). Ha invece portato non solo la sponsorizzazione ma anche colore la Cobra Tamburelli di Castell’Alfero che ha voluto legare il proprio nome al campionato 2018 ma anche predisporre originali pannelli in occasione della finalissima. «Lo spunto arriva dal calcio ma lo abbiamo reinterpretato arricchendolo con alcuni scatti di Sergio Miglietta» commenta Antonio Surian con grafica firmata dalla figlia Marta.