Cocino ricorda Bessone, elogia Vacchetto e ammette “Campionato apertissimo ma la formula va rivista”

Cocino, neo vicepresidente vicario della Federbalòn “La prima fase del torneo deve avere più valore”

E’stata una domenica tragica e speciale per la pallapugno. Tragica perchè la morte di Alessandro Bessone, l’ingegnere-enotecario monregalese di 42 anni (stroncato da un malore), eccellente protagonista del balon ha lasciato tutti sgomenti. 

E speciale, perchè la lezione di gioco impartita domenica sera a Castagnole da Massimo Vacchetto e la sua Araldica al (finora) grande dominatore della stagione, il cuneese Federico Raviola (11-4), ha di fatto sancito ufficialmente il ritorno ai grandissimi livelli del campione in carica. Tra gli spettatori il neo presidente «vicario» della Federazione, Fabrizio Cocino. Il «patron» della Santostefanese Santero, 53 anni, una vita dedicata agli sferisteri, ha avuto dal mondo pallonistico e dal presidente federale Enrico Costa il riconoscimento e l’imprimatur per essere il nuovo dirigente «operativo» della Federazione.

Cocino, un momento di dolore .....
«Bessone lascia un grande e inaspettato vuoto. Questa notizia ci ha sconvolti ma ci ha reso anche se possibile più uniti. Alessandro ci lascia questo in eredità: la consapevolezza di essere accomunati dal senso si appartenenza a questa straordinaria famiglia pallonistica».

È tornato (agonisticamente) un super Vacchetto...
«Nessuno ne dubitava. Bisognava dare tempo al tempo dopo l’intervento alla spalla. Tra l’altro non dimentichiamo che lui si è infortunato in Colombia con la maglia della Nazionale, giocando per l’Italia. E ha già dato la sua rinnovata disponibilità anche per la prossima rassegna iridata di inizio agosto. Una decisione che gli fa onore. È un grande in tutti i sensi e non possiamo che essergli grati come appassionati»

La vittoria su Raviola lo ricolloca a pieno diritto tra i favoritissimi per il titolo..
«Lo è sempre stato e lo sarà sempre, insieme al suo straordinario rivale Bruno Campagno e ad un Raviola mai così protagonista. Ma ci sono anche altri possibili pretendenti, a cominciare da Paolo Vacchetto e da Dutto. Sarà un gran bel finale di stagione»

Nella prima parte però spesso è mancato il pubblico...
«Dovremo fare qualche ragionamento per il 2019. L’attuale formula ha mostrato i suoi limiti secondo me: non si può giocare due-tre mesi per un torneo che definisce una sorta di griglia di partenza che poi viene di fatto ribaltata nella seconda fase. Bisogna creare le condizioni perchè questa prima parte di stagione abbia più “peso” sull’andamento del campionato».

I punteggi da voi fortemente voluti non hanno però rivoluzionato le classifiche. I più forti sono sempre lì...
«E’ vero fino a un certo punto. Non a caso uno come Paolo Vacchetto (Araldica Spigno) ha centrato per la prima volta la qualificazione diretta ai playoff e questo anche grazie al supporto di una squadra più equilibrata».

E la sua Santostefanese? Siete penultimi con Barroero...
«E’ ovvio che ci aspettassimo qualcosa di più e meglio. Ma c’è anche tutta una larga fetta di stagione davanti. A ottobre tireremo le somme: noi e quelli che lottano per il titolo». 

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