I campioni di ieri e oggi a Nizza ricordano il “gigante buono”

Il debutto di Aldo «Cerot» Marello nel balon sotto gli occhi d Pino Morino.

Pallapugno e tamburello celebrano insieme la memoria di Pino Morino scomparso a 66 anni nel 1999

Pino Morino, il «gigante buono» del balon se ne andava nel secolo scorso ma il suo ricordo è tuttora vivo. Nella memoria di chi lo ha conosciuto, da compagno così come spettatore di epiche sfide, ma anche nell’ufficialità della cerimonia organizzata domenica nella sua Nizza città che gli ha reso omaggio intitolando il palazzetto dove hanno casa gli sport sferistici. Prima la messa nella chiesa di San Giovanni, officiata da don Aldo Badano, nel ricordo anche dei tanti altri atleti scomparsi con ultimo Beppe Corino, mancato poche settimane fa. Il ricordo proseguirà poi nella conviviale a Cascina Pola dove amici ed ospiti potranno godere dell’ospitalità assicurata sempre da Marisa e Piera, sorelle di Pino.
Hanno assicurato la presenza molti campioni di ieri ed oggi della pallapugno ma anche del tamburello. I due mondi della sferistica in cui Morino ebbe modo di distinguersi laureandosi campione del balon. Il gigante buono morì il 13 maggio 1999 a pochi mesi dal 67° compleanno. 
«Ho conosciuto a fondo il personaggio Morino e, lui ancora vivente, penso non si riconoscerebbe nel mondo di oggi, così diverso dal suo - interviene Aldo “Cerot” Marello – gli mancherebbero dialetto, campagna, vigne e quel mondo delle feste di paese fatte di ballo a palchetto e forse anche la pallapugno attuale, così diversa da quella intima e suadente delle rivalità Manzo-Balestra e Berruni-Bertola». 
Deduzioni confermate da una confidenza fatta da Morino al campione di Revigliasco: «dopo una cena all’Osteria di Calosso mi confidò le sue paure per il futuro». 
Tra Marello e Morino tutto era nato da un incontro quasi casuale, datato 1988. «Un pomeriggio tardo autunno sotto un sole ancora caldo su una piazza di Acqui Terme: quattro formazioni, due di pallapugno e altrettante di tamburello si stanno esibendo davanti a un pubblico numeroso» ricorda oggi Marello. L’occasione voleva sensibilizzare l’opinione verso la costruzione di un nuovo sferisterio nella città termale. Il progetto rimase tale ma in compenso diede l’occasione di avvicinare i due campioni. «C’erano molto fuoriclasse in campo ed al termine dell’esibizione si avvicina a me un tipo grande e grosso che avevo intravisto qualche volta sul campo di Nizza: era Pino Morino e senza tanti preamboli mi offre la possibilità di misurare le mie capacità sull’altra sponda della balon. Il risultato sta tutto nella foto scattata da un anonimo spettatore sul campo di Montechiaro d’Acqui nel novembre di quasi trent’anni fa. Presenti al mio esordio quali testimoni d’eccezione “Galet” Solferino e Celi da Bormida, oltre a lui Pino Morino» conclude «Cerot» Marello.

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