La Supercoppa a un super Campagno

Nella suggestiva foto di Andrea Icardi Massimo Vacchetto si appresta a colpire il pallone durante la sfida di Supercoppa

LA PARTITISSIMA DI CASTAGNOLE LANZE (AT) FINISCE 11-4

Bruno Campagno e la Torronalba Canalese hanno vinto con (pieno) merito e secondo pronostico la Supercoppa 2018 (11-4 il risultato finale) a Castagnole Lanze; Massimo Vacchetto, il campione d’Italia in carica e detentore della Coppa Italia, ha dimostrato di essere sulla strada del pieno recupero, con sprazzi di classe pura, dopo l’avvio di stagione tribolatissimo seguito all’intervento chirurgico (11 dicembre) per ridurre la frattura alla spalla destra infortunata ai Mondiali in Colombia. E il pubblico, nonostante si giocasse di lunedì sera, ha risposto oltre ogni aspettativa, affollando le tribune dello sferisterio «Gianuzzi» e dimostrando così che il richiamo dei due big è più forte di tutto. Per restare alla cronaca possiamo aggiungere che ancora una volta l’organizzazione della società di casa, guidata dall’inossidabile presidentissimo Mario Sobrino, ha gestito alla grande l’evento, compreso il servizio di bar e cucina (da 10 e lode) con le indimenticabili «acciughe al verde» da grandi chef. 
Lo spettacolo, come si diceva, non è mancato, nonostante il divario attuale tra i due big sia ancora marcato (per cause di forza maggiore). Ma è stato bello vedere un Campagno in grande spolvero, rigenerato dal punto di vista atletico dalla preparazione svolta al «Medical Lab» di Asti (con uno staff diretto da quel grande campione di kick boxing che è Andrea Primitivi) . «Brun» (come lo chiamano i suoi) ha deliziato in battuta, con un pallone che «cresce» come mai in passato e con recuperi e un’agilità formidabili per un atleta della sua stazza,. Un campione umile, capace di chiedere più volte scusa ai compagni, dopo qualche rarissimo errore di gioco. Sull’altro fronte Vacchetto sta dimostrando di che pasta è fatto: non ha esitato a mettersi in gioco, nonostante il momento difficile. Affronta la sua risalita con una determinazione feroce, che gli si legge negli occhi: è un campione, anzi un campionissimo vero e il balòn ha bisogno come il pane del suo ritorno a pieno regime. 
Infine alcune (sommesse) domande a margine: la rimodulazione dei punteggi, perseguita dalla Federazione, era proprio necessaria? «Svuotando» il tasso tecnico delle squadre dei big, si cambia qualcosa in fatto di risultati? Ed era opportuno inserire la data della Supercoppa in una serata di inizio settimana, in un «anonimo» lunedì sera (a due giorni di distanza dalle sfide di campionato)? O non sarebbe meglio in futuro ripensare alla sfida per il trofeo come a un evento da «valorizzare» di più e meglio?

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