Vacchetto fa il “segnacacce” a Castagnole. Bubbio Bioecoshop, un avvio lanciato

Bubbio Bioecoshop. La formazione di Pettavino e Amoretti con il dt Giulio Ghigliazza nella foto dello «Sferisterio».

L'Araldica senza il campione battuta 11-1

Faceva un po’ di malinconia ieri pomeriggio, vedere il campione d’Italia Massimo Vacchetto, il più grande talento della sua generazione (ovviamente insieme al rivale Bruno Campagno) offrirsi di fare il «segnapunti» nella «sua Castagnole Lanze, su un campo sferzato dal vento della primavera. Vacchetto, se tutto andrà bene, potrebbe tornare in campo a fine mese-inizio maggio dopo l’operazione alla spalla destra (11 dicembre): una cinquantina i volenterosi spettatori che incuranti del tempo bizzarro hanno assistito, come da copione, alla sconfitta annunciata (1-11) dell’Araldica (con Mattia Semeria al posto di Vacchetto in battuta) contro l’Imperiese di Daniel Giordano e Roberto Corino (il fisioterapista di Massimo). E Vacchetto a bordo campo, a offrirsi per quel ruolo inedito, anche con un po’ autoironia, di «segnacacce», che sono poi quelli che tutti vedono in campo, vicino ai campioni. Un po’ come tornare bambini: come il fratellino minore di Max, Alessandro, che è ancora «piccolo» e già scalpita e ieri era a «tirare due pugni» nel riscaldamento, in campo, sotto l’occhio vigile dalla tribuna di papà Giorgio. E l’altro figlio-fratello dei Vacchetto, Paolo, che aveva visto rinviata sul 2-5 (30 pari) sabato la sfida dell’altra Araldica, quella dello Pro Spigno sul campo (proibitivo) di Canale contro «sua maestà» Bruno Campagno. La partità proseguirà il 25 aprile. 
Nessun colpo a sorpresa, di fatto negli altri incontri, perchè tale forse non è neppure l’11-4 con cui il Cortemila di Parussa e Giribaldi è andato a espugnare lo sferisterio in alta Langa di Dutto, a San Benedetto Belbo, mentre il Cuneo di Federico Raviola si è «divorato» la Merlese di Marcarino 11-4. Resta la convicente (prima di tutto per il risultato) prestazione del Bubbio Bioecoshop, a Monastero Bormida, in quella che (giustamente) «Lo Sferisterio» (il sito ufficiale della Federazione, curato da Fabio Gallina e Luca Giaccone) ha definito «il big match di giornata»: è finita 11-8 per la Bioecoshop di Pettavino sulla 958 Santero di Barroero. Una sfida che ha messo in mostra un buon Pettavino ma, soprattutto, un eccellente e pimpante Davide Amoretti da spalla e la solita proverbiale grinta e determinazione del terzino «gladiatore» Luca Mangolini. Bel pubblico, nonostante vento e un po’ di pioggia. Ma risultato che entusiasma tifosi e dirigenza del Bubbio. E chi ben comincia... 

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